mercoledì 8 febbraio 2017

Swaps

E' stato definito storico, nel contesto del conflitto siriano, lo scambio di prigionieri avvenuto ieri a Qalat al Muddiq tra governo e ribelli. Si tratta di più di un centinaio di persone finite nelle carceri di Assad all'inizio della rivoluzione. Tra loro molte donne e bambini.
L'opposizione invece, con l'intervento di una commissione formata da civili che si occupa di questo tipo di operazioni, ha restituito un nutrito gruppo di assadisti costituito da molti militari, caduto nelle mani di Free Syrian Army e Isil nel corso di un'offensiva del 2013 ad Hama. A quanto pare la trattativa era sui binari giusti sin dallo scorso Gennaio. I negoziati di Astana e la fusione di una parte dei ribelli hanno sicuramente determinato la svolta. Lo scambio ha costituito un rilancio di immagine per Assad e una mossa propagandistica per Aya't Tahrir Sham.
Il presidente siriano mira a tenersi la presidenza rassicurando gli alleati. Nelle ultime settimane ha messo in atto un'abile strategia di pubbliche relazioni accogliendo molti giornalisti e personalità straniere lasciati liberi anche di circolare per la Siria. La parte di ribelli che ha accettato di sedersi al tavolo delle negoziazioni pare determinata ad ottenere il cessate il fuoco e una breve fase di tansizione oltre alla liberazione immediata di almeno trentamila prigionieri. Se le trattative sotterranee tra Ahrar al Sham e Haya't Tahrir andassero a buon fine, potrebbe verificarsi un compattamento massiccio dell'opposizione sia militare che politica. E lo scenario cambierebbe.

Per quel che riguarda invece il rapimento del fotogiornalista sudafricano, la situazione sembra alquanto complessa. Gira voce che sia lui che l'organizzazione di beneficenza alla quale si appoggiava, siano entrati attraverso un passaggio controllato dai ribelli e quindi senza visto nè protezione governativa. La maniera rumorosa con la quale adesso lo si sta cercando, convocando persone che potrebbero conoscere dettagli della vicenda e organizzando manifestazioni popolari di sostegno in Siria, lascia pensare che ci sia stato qualche capovolgimento di controllo nelle aree in cui è transitato. Oppure in un secondo momento il gruppo che lo scortava lo ha ceduto a qualche fazione che lo ha trattenuto per ricavarne vantaggi.


Nelle ultime ore è giunta anche notizia di una trattativa a Qalamoun, tra Hezbollah e governo siriano da una parte e ribelli dall'altra, per la liberazione di alcuni soldati e poliziotti presi in ostaggio nel 2014 ad Arsal, cittadina ai confini tra Libano e Siria. Su circa la metà del gruppo era stato trovato un accordo con Nusra nel 2015. Per il resto, in parte nelle mani di Isil, la trattativa si era arenata e alla fine dello scorso anno il generale Ibrahim, a capo del direttorato di sicurezza generale, aveva affermato di avere buone speranze perchè avevano trovato due nuovi mediatori tra Arsal e Raqqa. Lo stesso, nel corso di una intervista rilasciata al magazine dell'agenzia, si era detto soddisfatto per l'elezione del presidente Aoun . Probabilmente i buoni rapporti con Assad risolveranno questa ed altre questioni.



Foto DG Lebanon, TheCentreStar

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