Etichettarli come “temibili hacker”, però, mi sembra eccessivamente adulatorio.
L’ex Governatore in questi anni ha continuato ad utilizzare la vecchia mail al posto di quella “@ecb.europa.it” assegnatagli con il nuovo incarico (senza che nessuno procedesse alla normale disattivazione)? Oppure gli Occhionero hanno sparato a vuoto, non sapendo (forse a loro era sfuggito) che Draghi non lavorava più a Palazzo Koch a via Nazionale?
In termini pratici, poi, viene da domandarsi quali messaggi – da quella data – possa aver spedito Papa e chi possa essersi sognato di mandare qualcosa sulla casella di posta di una persona in evidenti guai giudiziari.
A questo punto vale la pena domandarsi chi mai ci potesse essere dietro alle sotterranee manovre degli Occhionero Brothers. Ma soprattutto, ditemi la verità e forse parlo per bieca invidia, ma c’era qualcuno disposto a pagarli?
Umberto Rapetto
Fa sorridere che il colonnello Rapetto spezzi una specie di lancia virtuale a favore di Di Legami e della polizia postale contro le sciocchezze scritte in questi giorni. Proprio lui che era capo del Gat defenestrato per volontà politica dalla polizia delle comunicazioni. Gat che per la cronaca è vivo e vegeto.
La stampa continua a battere la strada dell'onta subita dalla polizia scavalcata dalla Mentat.
Si tratta comunque di una vicenda destinata a spegnersi perchè non si presta più di tanto ad essere strumentalizzata e la cacciata di Di Legami (o avvicendamento) ha spaventato un pò tutti.
Rapetto, che è one man show, avrebbe forse reagito in maniera plateale.
E anche il prefetto Pansa, che di questioni telematiche non ne capisce granchè ma ha dalla sua esperienza e sagacia, probabilmente avrebbe gestito la faccenda in maniera diversa. Uomo cocciuto ma che sa ascoltare e valutare.
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