mercoledì 11 gennaio 2017

Chi è, chi non è, perchè

"Ritengo senza tema di smentita che nessuno abbia mai utilizzato in Italia nei contenuti di una circolare su carta intestata del Ministero dell'Interno toni di questa portata - scriveva Ilaria Cucchi a Gabrielli - con espressioni offensive cosi' dirompenti, inopportuni, faziosi e incontestabilmente dirette a colpire una singola cittadina. Vorrei che ne prendesse atto". Ansa

Quando lessi il testo completo della circolare, mi venne il dubbio che il direttore si stesse riferendo a me. Non che i miei scritti abbiano particolare valore o che il parere di una blogger conti più di tanto in un Paese come l'Italia, ma ai tempi di Internet circola di tutto e un funzionario di polizia, o anche uno dei servizi, deve tenere conto dell'andamento generale iniziando dal particolare. E mi dispiaceva che magari Di Legami pensasse che ce l'avevo con lui visto che lo critico spesso. Io più che altro critico il sistema al quale ormai un pò tutti nell'apparato di sicurezza si sono adattati. Quando lo faccio con forza è perchè ritengo che un cambiamento potrebbe solo migliorarlo. Una persona che conosce molto bene sia me che lui, mi rassicurò spiegandomi che non ero io l'indiziata e i fatti poi lo dimostrarono.
Di tutta la vicenda del Pokemon, non fu tanto strano il clamore provocato dal tweet del poliziotto di Bologna, quanto quello che ci fu in seguito alla circolare. Qualcuno montò a dovere la storia e non si seppe mai chi aveva fatto arrivare alla stampa il documento. Di Legami, così come Fabuozzi o anche il prefetto Pansa, è molto sbirro. Intelligente e di grande sensibilità e cultura, ma uno di quelli che mal si adatta alla confusione politica attuale. Così quando parla ogni tanto, sembra che l'abbia sparata grossa. Come quella volta che in un comunicato emesso al termine di una brillante operazione condotta assieme ad Europol, si mise a dire che loro mai avevano trattato male degli indagati come qualcuno aveva sospettato in precedenza. Nessuno fece caso a questa sottolineatura perchè non c'era in gioco, dal punto dei vista dei media, nulla d'importante. La marachella della frasetta sull'opinionista nella circolare invece, tornava utile e infatti diventò un caso nazionale. A settembre l'indagine sui fratelli Occhionero era probabilmente in pieno svolgimento e a qualcuno questo non faceva piacere.

Nelle ultime ore tutti hanno passato in rassegna la carriera di Di Legami.
Chi è, cosa ha fatto, perchè è stato cacciato.
Io non amo molto venire a contatto con le persone delle quali scrivo perchè poi la cosa mi condiziona. Però per lui farei un'eccezione. Se capitasse sarei felice di conoscerlo.
Roberto Di Legami è quello che abbiamo visto e ascoltato in questi  ultimi anni. Uno che affronta le difficoltà senza abbattersi. Competente, rigoroso, ineccepibile nella forma e nella sostanza.
Anche un pò sfigato se vogliamo. E i servizi segreti di certo non gli portano bene. Tra quelli che lo inguaiarono ai tempi di Contrada, uno ce lo siamo ritrovato nel Sisde anni dopo a fare scena muta davanti ad un magistrato per quella storia che in seguito ci è stata raccontata con il nome di protocollo farfalla.

Ecco. Con tutto il rispetto per il capo della polizia che stimo molto anche se poco digerisco il lato "ruvido" che c'è in lui, a me che amo l'istituzione e la seguo da anni in tutte le sue espressioni, la storia che Di Legami non ha riferito adeguatamente o ha sottovalutato una indagine, beh a me certe cose non le può raccontare così.

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