domenica 1 gennaio 2017

Aspettavamo Daesh . E' arrivato il pacco bomba.

Molti anni fa ho visto un film, “Gli anni di corsa”, una storia di amicizia, sullo sfondo di una Parigi del dopoguerra.

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Ebbene l’augurio che faccio a voi tutti, e prima ancora a me stesso, è che questo che stiamo per vivere sia “un anno di corsa”. Un anno per riappropriarsi dell’orgoglio di indossare la divisa della Polizia di Stato e vederla con maggiore frequenza nelle strade e nelle piazze delle nostre città. 

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A causa di un infelice blocco del turn over si è verificato un preoccupante processo di senilizzazione della nostra gente. Oggi abbiamo meno operatori, siamo meno di 100 mila a fronte di un organico previsto di oltre 117 mila, siamo più in là con l’età ed abbiamo, tra le nostre fila, colleghi talora demotivati, anche per la mancanza di concorsi interni che li hanno privati della legittima aspirazione a progressioni di carriera.


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Il prefetto Gabrielli, rispetto al prefetto Pansa, sa usare la propria immagine e la comunicazione.

L'ex capo della polizia avrebbe preso ad esempio il film di Troisi che ad un Arena disperato per la fine di un amore e che gli chiedeva se erano meglio cento giorni da pecora o uno da leone, risponde :
che ne saccio io da pecora e do lione, fai cinquanta da orsacchiotto. Miezz e miezz e nun fai a figura e merd ra pecura e nemmeno o lion che però camp nu iurn.
Il prefetto Pansa avrebbe anche detto :
c'avimm fatt vecch ma nun ce stann quattrini, quindi cercamm e tirà la carretta nuie finchè ce la facimm. Chian chian ca nun ci corre appress nisciun. La gent 'o capisc chist.

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