venerdì 2 dicembre 2016

I'll go crazy if I don't go crazy tonight

Blengini era stremato ma felice.
Non dormiva da settimane ormai.
Masciopinto Questore a Brindisi andava a completare il puzzle con Briatore presidente della regione.
Petronzi era anche stanco di stare a Washington. Gli uomini Digos non amano pasteggiare a caviale e champagne. L'era delle bombe carta era comunque finalmente terminata. Al massimo qualche fischio.
Da Questore avrebbe dovuto sorridere alle vecchiette, stringere la mano al prefetto, andare a teatro, prendersi gli insulti dei sindacati di estrema destra. Ma c'erano anche i ragazzini del camper della postale.
Le poesie di Trevisi. Insomma tutta vita.
A lui per il momento rimaneva da controllare il catalogo Ikea delle poltrone di vice-direttore. E ordinare quello per i direttori. Due anni passano presto. E magari sono meno di due. Il generale Parente gli pareva un pò triste. Magari se ne voleva tornare dai suoi.
Doveva ricordarsi di chiamare la Sarzanini lunedì mattina. Bisognava spiegarle come mai di Fezzani non si erano avute più notizie. Le carte dell'estradizione consegnate dall'Ambasciatore alla polizia locale erano parzialmente incomplete. Blengini aveva trovato la diluizione giusta per la fenolftaleina. Fezzani per il momento non poteva essere trattenuto. Ci avrebbe pensato il capo dei cugini in seguito. Quello che "quando ero giovane amavo molto Asimov". E adesso che non lo sei più, che bisogno c'è di raccontarcelo?!?

Sospiro profondo.
Per la patria.
E la 'nduja.

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