sabato 5 novembre 2016

E noi siamo tessere di un mosaico geniale

A un certo punto dallo studio di Rainews la giornalista ha chiesto se gli individui coperti da caschi e bandane appartenessero a gruppi del tipo notav o black bloc. L’inviato, quasi chiedendosi di cosa stesse parlando, ha farfugliato qualcosa a proposito di quelli dei centri sociali arrivati apposta dalle Marche per protestare per questioni di carattere generale. Sullo sfondo c’era un dirigente di polizia in giacca chiara che raccoglieva uno scudo. Brizzolato anche lui. Evidentemente da quelle parti vuole così. E quattro poliziotti che circondavano un cicciottone senza nemmeno toccarlo più di tanto. Si è spogliato quasi da solo. Spettacolo poco piacevole a metà pomeriggio.
La giornalista continuava ad agitarsi per un poliziotto ferito . In effetti ce n’erano un paio che si toccavano la gamba però sono tornati subito in azione. La situazione era comunque ancora sotto controllo.
Ovvio che successivamente si sia scatenato l'inferno. La prima carica ha spinto i manifestanti in giro.
Chi ha ordinato quella carica sapeva quello che sarebbe successo.
Così come lo sapeva chi non ha autorizzato la manifestazione.
Stesso scenario di Catania. Mille sfigati trasformati in un esercito di eroi. E Nardella in uno statista .
Non sono mai stata a Firenze, ma non capisco perchè non sia stata accordata una presenza minore vicino alla Leopolda, dopo aver negoziato con il resto del gruppo in modo da farli marciare in un'altra zona.
Lamberto Giannini ai tempi della Digos negoziava anche con gente più pericolosa.

A Renzi sembra mancare un apparato di sicurezza che lo tenga aggiornato su quello che è il Paese reale.
Gli hanno costruito attorno una cortina di separazione e se lo spupazzano raccontandogli storie di jihadisti da Facebook che lo minacciano e il romanzo delle dieci ore più difficili del capo della polizia. Chi ha imbastito questa macchina infernale, di certo non lavora per il suo bene e soprattutto non per quello del Paese.
Il Matteo della prima ora che piaceva a tanti di noi, è sparito dietro a quella cortina senza nemmeno rendersene conto.

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