venerdì 2 settembre 2016

I't's Friday I'm in love

Quattro dei cinque cittadini cecoslovacchi rapiti nella valle del Beka in Libano, la cui liberazione sarebbe avvenuta anche attraverso la mediazione del nostro generale Manenti, hanno chiesto un risarcimento milionario al ministero delle finanze del loro Paese, e non a quello dell'interno, perchè a loro parere gli eterni dissidi tra servizi segreti civili e militari, avrebbero determinato la loro disavventura e le pesanti sofferenze fisiche subite. Il ministro dell'interno ha replicato che dovrebbero come minimo ringraziare per il buon esito della vicenda. Ma gli ex-ostaggi, convinti del fatto di non essere andati in una zona pericolosa, ribadiscono che se i servizi segreti civili li avessero messi al corrente dell'affaire Tayyan, uomo d'affari libanese per il quale pendeva una richiesta di estradizione da parte americana e che fu oggetto dello scambio, il loro rapimento non sarebbe stato ordito.
L'unico del gruppo che non ha motivi per lagnarsi è Martin Psik, che ha già ottenuto come risarcimento per il ruolo di operativo ormai bruciato, visto che i servizi segreti militari a cui appartiene lo inviarono facendogli usare l'identità che gli è propria, la nomina a vice-attache militare a Washington.


Foto polizia cecoslovacca

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