giovedì 15 settembre 2016

Con rinvio

I soli ad appellarsi in Cassazione, quali persone offese, sono stati i fratelli Montana. L’avvocato D’Antona, che li difende, alla stregua dei pubblici ministeri, ha scritto ricorso basandosi sulla contraddittorietà, mancanza, e manifesta illogicità della motivazione.  
L’editore, difeso dagli avvocati Giulia Buongiorno e Carmelo Peluso, si è sempre dichiarato estraneo alle accuse contestate.l'urlo

Nessuno si vuole prendere la responsabilità di assolverlo definitivamente perchè ciò significherebbe ammettere che il concorso esterno è un reato astratto creato per dare una stretta su personaggi scomodi.
Non c'è nulla, a leggersi la sentenza del gup che rispecchiava altri proscioglimenti, che possa far puntare il dito contro Mario Ciancio Sanfilippo e definirlo mafioso.
Il suo operato non rientra nemmeno nella mafia dei cosiddetti colletti bianchi.
Il problema sono la Sicilia che non vuole cambiare mentalità e continua ad usare il brand mafioso per piangersi addosso e il legislatore che non riesce ad inquadrare il reato. Ad un imprenditore non rimane altro che adattarsi a quel sistema se vuole lavorare e creare lavoro.

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