martedì 2 agosto 2016

Le richieste di Abu al Khil

Il generale Khalil potrebbe essere la vera ragione per la quale la delegazione europea è stata guidata dal generale Manenti che è un dirigente di agenzia di intelligence di alto livello e molto apprezzato nei circoli di riferimento.
Non un politico o un diplomatico.
All'epoca in cui le preoccupazioni occidentali erano tutte rivolte verso al Qaeda, l'obiettivo di Ghassan Khalil era quello di aprire un canale sotterraneo con gli americani. Ma non si accontentava del dipartimento di stato. Un uomo di intelligence vuole informazioni da quelli che le informazioni le producono e gestiscono. In cambio promise interventi interessanti in scenari in cui la Siria ha la sua sfera di influenza. Lo scambio allettava la Cia ma fece drizzare le orecchie nelle alte sfere e ovviamente non se ne fece nulla.



Khalil ha anche un'ottima rete di collaboratori attorno al mondo fatta di giornalisti, studenti, impiegati governativi. Fino a qualche anno fa, bastava attivarli per stroncare le attività dei dissidenti.
Ai tempi dei social e delle reti anonimizzanti i vecchi metodi potrebbero non bastare più.
Chissà cosa gli ha portato in dono la delegazione europea.

Nessun commento:

Posta un commento