lunedì 11 luglio 2016

Valore aggiunto

“Ormai le notizie sono una materia prima deprezzata” spiega Mauro Parissone. “Il valore aggiunto c’è nel commento, nell’analisi, nella spiegazione, nella comprensione del mondo, ma su quello noi non lavoriamo, noi lavoriamo sulla realtà, sul ‘super subito’. Su questo il video ormai ha la meglio. Pensiamo al caso Brexit. Tra avere un lancio di agenzia che dice: ‘Il primo ministro rassegnerà le dimissioni a ottobre’, eccetera, e vedere la sua faccia, che esce da Downing Street, è chiaro che non c’è confronto”. Insomma per la carta stampata il tempo è finito? “Sì”. Benissimo.
il foglio

Il valore aggiunto sta nel commento, però in Italia sta piuttosto nel commento orientato a seconda del committente. E' quello il problema.
Va da se che il giornalista, soprattutto quello della carta stampata, può fare più danni di una guerra perchè alimenta l'ignoranza . La non conoscenza dei fatti e del periodo storico che si sta vivendo.
Quanti tra quelli che hanno seguito il caso Regeni si sono recati sul posto o hanno cercato di comprendere le dinamiche che animano certe vicende ? Pochi.
La maggior parte di quelli che ne hanno fatto il resoconto, erano cronisti parlamentari, al seguito dei ministeri di competenza o che si occupano di cronaca giudiziaria. Cioè gente abituata a ricevere un'informazione dal Pignatone o dal funzionario di turno e a passarla al pubblico a seconda delle esigenze. Senza bisogno di verifiche o approfondimenti. Tantomeno di riflessioni.
Oggi il giornalismo vero ha bisogno di seguire schemi investigativi.
Lavorare in maniera scientifica così come fanno polizia e servizi segreti. Deve andare alla fonte.
Che mi pare, dall'articolo, essere l'orientamento di H24.

Mauro Parissone è una via di mezzo tra un analista della Cia e Paolo Fox.
Riesce a vedere quello che accadrà tra vent'anni semplicemente osservando la realtà odierna.
E certe tesi le sostiene da tempo.

Che abbia pienamente ragione, lo indicano due avvenimenti degli ultimi giorni.
Il viaggio del direttore dell'Aise in Siria e il trasferimento del detenuto yemenita da Guantanamo in Italia. Due notizie che in condizioni normali avrebbero scatenato gli spin doctors di Meloni e Salvini, i quali non si sono agitati più di tanto però, perchè sanno perfettamente che i loro elettori di queste faccende non ne capiscono molto.
A forza di puntare su commenti e analisi pilotate, il lettore medio ha ormai sviluppato un livello di ignoranza dalla quale difficilmente guarirà. Sono i postumi della sindrome di via Nazionale.
E infatti si è preferito montare il caso funerali vittime Dacca vs funerale Fermo. Il popolo di Facebook è veramente convinto che l'accoppiata Boschi-Boldrini sia di gran lunga inferiore ad una accoglienza all'aereoporto fatta dal presidente della repubblica. Quindi ancora oggi si grida all'orrore perchè lo stato avrebbe ignorato le vittime del terrorismo islamico come lo chiamano loro.
Vedremo se la scomparsa della carta stampata dalla scena trasformerà questa situazione in meglio o in peggio.

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