giovedì 7 luglio 2016

Italiani a Damasco under the table

They attack us politically and then they send officials to deal with us under the table, especially the security, including your [the Australian] government.
They don't want to upset the United States. Actually most of the western officials they only repeat what the United States want them to say. This is the reality.





La bomba in realtà l'aveva lanciata Assad venerdì scorso durante una intervista concessa ad una emittente australiana. Il nome del nostro direttore poi è spuntato qualche giorno fa su giornali fedeli al dittatore. Il tutto condito da un disperato bisogno che l'Italia avrebbe, di tenere a bada i foreign fighters in zona.
L'impressione è che il generale Manenti sia stato tirato in mezzo per le solite relazioni privilegiate/pericolose che sembrerebbe intrattenere con rappresentanti di Paesi come il Libano e la Cecoslovacchia e che la storia del viaggio sia una bufala creata ad arte dal dittatore siriano per dimostrare che l'Occidente, americani inclusi, sbava per trattare con lui.
That's my two cents for now.

Nel frattempo i repubblicani stanno letteralmente massacrando Comey che insiste nel difendere la buona fede di Hillary e la sua totale ignoranza in materia telematica e circa i markings del materiale classificato. Come se fossero fatti degni di nota nel contesto del suggerimento al dipartimento di giustizia sulla mancata incriminazione.

Che giornata.


Ps/ Albè,
non so se hai notato.
Il dittatore ti ha dato del ripetitore.
Sempre meglio degli insulti a Comey su Twitter.

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