lunedì 4 luglio 2016

Gli Sharia4 del Bangladesh, il patto con i giganti e il fantasma di Anwar

"È evidente - prosegue la fonte di Palazzo Chigi - che nessuno può immaginare di oscurare la Rete. Il mondo intero, non solo l'Occidente, non può perdere né libertà, né velocità. Ma una soluzione tecnica per rendere più difficile l'accesso e l'uso da parte del Califfato di quell'arma che ha dimostrato di saper utilizzare alla perfezione, va trovata. Altrimenti questa guerra non può essere vinta. Daesh va colpita lì dove coltiva la sua ossessione di sangue". Del resto, che Internet e l'uso dei social media siano un asset strategico del Califfato lo dimostra una circostanza.repubblica

Il patto con il mondo IT è stato fatto in materia di pedopornografia ma non è stato granchè d'aiuto.
Qualche settimana fa l'unione europea ha sottoscritto una specie di protocollo, senza un obbligo reale da parte dei colossi del web, per la rimozione dei contenuti a base di odio. E' stato lasciato loro pieno potere di rimuovere qualsiasi cosa ritengano causa di hate speech.
In pratica l'unione se ne è lavata le mani e Twitter e compagnia hanno il sentiero libero per censurare quello che vogliono.

A me pare strano che l'Aise, all'avanguardia in materia di monitoraggio in rete e spesso in anticipo anche rispetto alla polizia, si sia fatta promotrice di una iniziativa del genere piuttosto che abbracciare l'approccio degli americani. In rete tutto si rigenera da un'altra parte e in breve tempo. Tanto vale approfittarne per acquisire informazioni.
L'impressione, dai tempi della storia della PS4 fino al trojan di stato, è che qualcuno al governo voglia mettere sotto controllo tutti per controllare chi interessa a lui e nemmeno stavolta si è lasciato sfuggire l'occasione. Bonini ovviamente gli ha prestato orecchio.


In attesa di conoscere maggiori dettagli sull’ipotesi investigativa in stile Nassirya portata dai carabinieri in un battibaleno sul tavolo del presidente del consiglio, prendiamo per buona la versione della polizia locale non tanto per simpatia ma perché, nonostante qualche falla, sembra abbastanza credibile.

I Jamatul Mujahedeen Bangladesh, da sempre fermi sostenitori del califfato come unica alternativa politica e conosciuti anche come i talebani del Bangladesh per alcuni legami pericolosi storici, annoverano nella loro lunga esistenza a partire dal 1998, una serie di contatti tra i quali spiccano quelli con Hizb-ut-Tahrir e al Muhajiroun.
Si tratta delle organizzazioni messe in piedi da quell’Omar Bakri mentore di Anjem Choudary, a sua volta creatore della linea Sharia4, di cui siamo venuti a conoscenza in Italia perchè Anas el Abboubi aveva cercato con scarso successo di aprire una filiale italiana.
Tutte organizzazioni che qui in Europa hanno raccolto adesioni tra le seconde generazioni arrabbiate. Figli di immigrati ben consci che per loro non ci sono possibilità di accedere ad una vita migliore. Nel lontano 2004 Sheikh Abdurrahman, padre fondatore degli JMB, chiese ad Omar Bakri aiuto per estendere il proprio network fino ad al Qaeda. I due bengalesi (cittadini inglesi) che fecero da tramite, l’anno successivo investirono ingenti somme in Bangladesh per istituire delle basi logistiche. Gli investigatori inglesi in seguito scoprirono che quel denaro era parte del circuito che finanziò gli attentati di Londra nel 2005. E nel 2009 un giovane bengalese esperto di computer che lavorava per la British Airways, fu arrestato perché voleva fare esplodere in volo un aereo proveniente dall’America.

Rajib Karim risultò essere un discepolo di Anwar al Awlaki e affiliato ai Jamatuul Mujahedeen. Lo stesso al Awlaki che ispira tanti giovani in partenza per la Siria e i cui scritti e video sono ad oggi osannati risorgendo dalle ceneri ogni volta che li si tira giù dalla rete. Non c’è patto che tenga.
JMB è un gruppo ben finanziato sia dai Paesi del Golfo che dall’Europa e soprattutto è sostenuto dai terroristi pakistani quindi forse anche dall’Isi, come Sheikha Hasina aveva lasciato intendere nel suo discorso. Al contrario degli Sharia4 europei, ha cercato di trarre massimo vantaggio da questa sua ricchezza puntando molto sui giovani delle elite.
Ricchi ed educati come i presunti attentatori.
Cosa che ha stupito molto i commentatori italiani.
Si può essere arrabbiati anche con la pancia piena.

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