giovedì 23 giugno 2016

Dialoghi

Infine l'ordinanza spunta un dialogo in cui il pugile, in carcere a Sassari, la scorsa primavera, cercando di capire con la moglie il motivo per cui le autorità svizzere gli avevano vietato l'ingresso nella confederazione elvetica - dove si allenava, faceva incontri di kickboxing ed era diventato un «semiprofessionista» - dice «di aver cercato di cancellare con il solvente una bandiera dell'Is che aveva dipinto con la vernice e che mentre la cancellava gli sembrava di commettere un crimine.ilgiorno

C'è poco da fare. La legge è quella.
Analizza le intenzioni e in questo caso i propositi erano molto chiari.
E' sbagliato comunque tenerli nel carcere destinato ai terroristi.
Se non erano tali, adesso sono condannati a diventarlo.

E' interessante piuttosto seguire l'evoluzione delle strategie difensive in America.
Gli avvocati di tre giovani somali pronti a partire, hanno messo in campo un'argomentazione simile a quella di Moutharrik ma molto più diretta.
Anche  Daud-Farah-Omar ed altri sarebbero stati pronti a partire per aiutare i bimbi siriani, ma non hanno finto di voler fare i crocerossini.
Hanno apertamente dichiarato di aver avuto l'intenzione di combattere per salvare i bambini dal dittatore siriano. Poi sono stati tratti in inganno dalla propaganda di Daesh.
Interessante è la teoria di uno degli avvocati difensori il quale ha sostenuto che il volere morire da martire non può essere considerato atto di terrorismo perchè è fine a se stesso.
Nel contesto di una guerra che ha varie ramificazioni, pare una tesi abbastanza fantasiosa.
Secondo lui è difficile anche sostenere che la semplice visione di filmati o l'ascolto di file audio sia contro ogni ragionevole dubbio un segno che il passo successivo sarà portare a compimento atti di terrorismo. Che è in pratica lo stesso caso di tanti qui in Italia.
Il pezzo forte dell'arringa, e su questo gli si può dare ragione, verteva sul fatto che la pubblica accusa punta molto sullo scenario di guerra in Siria e sulla propaganda ingigantendoli (un pò come fanno il pubblico ministero Romanelli e il generale Governale in conferenza stampa) il che in qualche modo intimorisce le giurie che già sono prevenute dai media.
Nonostante gli sforzi, la condanna è stata pesante.

Last but not least per non farci mancare niente dovrebbe essere in arrivo o già nelle nostre carceri, il presunto reclutatore sloveno Roka Zavbija (anche lui davanti al giudice sloveno ha giocato la carta dell'operatore umanitario. Pare sia infermiere o qualcosa di simile.) arrestato dalla polizia del suo Paese in collaborazione con i Ros. E' un tipo pericoloso più che altro perchè molto carismatico.
Se proprio non ne possiamo fare a meno, almeno teniamolo lontano dagli altri.

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