lunedì 4 aprile 2016

Dear comrades

“Because I had been born into the British governing class, because I knew a lot of people of an influential standing, I knew that they would never get too tough with me.” 
 “They’d never try to beat me up or knock me around, because if they had been proved wrong afterwards, I could have made a tremendous scandal.” 
 "It was a very dirty story - but after all our work does imply getting dirty hands from time to time but we do it for a cause that is not dirty in any way," 
 “And all I had to do really was keep my nerve. So my advice to you is to tell all your agents that they are never to confess.”

Nella vita non bisognerebbe mai confessare o dire la verità, perchè tanto non ne vale la pena.

Kim Philby era una carogna. Un bastardo della peggior specie.
Questo lo ha reso grande nel suo genere. Una spia di gran classe.
Nel video che è stato reso noto in queste ore, non c'è nulla che non sapessimo già.
E lui lo sapeva. Si è divertito a prenderci in giro assieme ai ragazzoni della Stasi che lo stavano ascoltando allora.

Il suo essere un upper class guy è stato uno dei tanti fattori che ha contribuito a lasciarlo agire indisturbato anche quando lavorava all'interno dell'ufficio del controspionaggio che si occupava dell'Unione Sovietica di cui era già fedele servitore.
Philby era un bugiardo nato. Aveva fascino. Piaceva a uomini e donne. A ministri e generali.
Conosceva in anticipo ciò che ognuno voleva da lui.
Si prese gioco dei migliori funzionari di sua maestà che lo interrogarono.
Mentì sempre anche di fronte al suo migliore amico e collega che lo difese fino all'ultimo.

Gli si è rinfacciato di aver provocato centinaia di morti con il suo tradimento.
Il lavoro della spia è per sua natura portatore di morte.
Per quale bandiera, governo o contropartita, quello è relativo.
C'è veramente una causa o un motivo nella vita e nel lavoro di una spia ?
Se così è, quella di Philby era sbagliata.
Una spia per diventare leggenda deve rimanere immortale. Come i sogni.
Philby è finito con il vivere e morire come un comune mortale. Come uno di noi.
Perso tra vodka e sgualdrine russe. In un semplice incubo.
Come uno di noi.

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