venerdì 4 marzo 2016

Ma come

Dopo l’assoluzione dello «sbirro» tutto d’un pezzo, l’ex procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, ha commentato: «Avevo fiducia in lui e stima della sua professionalità, ma come non si poteva avviare un’inchiesta nei suoi confronti?». Bastava leggere le carte e dare credito a un leale servitore dello Stato.
iltempo

Fiducia e stima non spiegano perchè il procuratore non si oppose al fatto che Pisani indagasse sulla questione degli esposti anonimi che tiravano pesantemente in ballo sia lui che la sua squadra e in un momento in cui il capo della mobile era oggetto dell'indagine.
Lepore è persona molto apprezzata anche oltre i confini campani per il suo impegno come uomo di stato. Di recente ha ricevuto un riconoscimento anche qui a Pescara.
Non si è mai capito il ruolo giocato nel coordinamento dell'inchiesta Megaride. Se e quanto avesse compreso in che direzione andava l'inchiesta. Bastava leggersi le carte e fare le domande giuste sia a Pisani che agli altri indagati. Valutare le parole di Lo Russo nell'ottica di quello che rappresentava.
Non c'è stato modo di ascoltare il dottor Lepore al processo perchè pur non essendosi opposta formalmente, la procura non lo ritenne necessario. Sarebbe stato utile a comprendere il motivo del pasticcio Megaride.
In aula il prefetto Manganelli e il vicecapo Cirillo ne fecero polpette, in senso figurato ovviamente, raccontando le peripezie del procuratore che cercava di tirare fuori dagli impicci la stessa polizia suggerendo che promuovessero e trasferissero Pisani a Roma. Gli fu risposto che in polizia non funziona così.
Manganelli con la cattiveria che lo caratterizzava e Cirillo con l'espressione da finto tonto tipica del napoletano doc, descrissero nei minimi particolari i tentativi del procuratore di intercedere in favore di Pisani ogni volta che capitava a Roma e chiedeva udienza a uno dei due.
Capo e vicecapo che nel corso delle loro testimonianze descrissero distanze e percorsi tra le rispettive sedi di lavoro e fecero il resoconto di quello che si dicevano al telefono mentre il prefetto era in cura in America, sembravano Totò e Peppino testimoni per caso.
Spettacolo puro.

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