lunedì 22 febbraio 2016

Il passo indietro di Matteo

Mamma dice che stamattina si è messo a scrivere come un pazzo su Twitter che lui ha fatto tante cose in due anni e ha messo le slide. Un arrogante che vuole fare vedere che ha fatto tutto lui mentre gli altri non hanno fatto niente.
Me chi l'ha detto ?
Mamma la televisione
Me ah no adesso usa così. Salvini e Berlusconi gli dicono sempre male allora lui porta i documenti e dimostra quello che ha fatto.
Mamma ma statti zitta chissà con che aereo è venuto e quanti poliziotti gli hanno mandato. Quel poveraccio di Berlusconi che tanto ha fatto adesso ritorna e vince più di prima
Me si vabbuò

Pareva stanco e forse anche un pò abbattuto il premier alla conferenza stampa di stamattina.
Sicuramente ha inciso il tour de force che ha dovuto affrontare sin da giovedì tra impegni di governo e di partito. E comunque non ha perso la verve per qualche battuta. Però la mazzata Cirinnà deve avergli finalmente aperto gli occhi sul fatto che il Paese non si governa solo dal palazzo e che quando vengono a mancare i numeri almeno rimane la gente.
Quella gente che Matteo non ha dalla sua perchè gli è estranea. Anche oggi non si è ben capito cosa sia venuto a fare in Abruzzo. L'impopolarità che lo accompagna è motivo di imbarazzo sia per i politici locali che per le aziende sparse sul territorio.
Parliamoci chiaro. Se domani si facesse un referendum popolare la gente sceglierebbe anche il matrimonio tra omosessuali oltre alle adozioni. Non sono certo le scenate isteriche di Bagnasco o i tour teatrali di Adinolfi che possono cambiare gli umori. Molti hanno detto che è troppo presto per una virata culturale così grande. Eppure è andato al cuore delle coscienze il grido di dolore del direttore del Messaggero veneto che ha minacciato di non pagare le tasse perchè non si sente cittadino di quesa Italia. Ha ragione.
A parole il governo si dichiara aperto a tutti. Il primo ministro ha anche due collaboratrici con pargoli però dopo aver promesso mari e monti si è ritrovato in aula senza voti. Il ministro dell'interno vuole separare chi prega da chi spara. Si fa fotografare davanti al suo bel presepino e nemmeno fa gli auguri di Ramadan.
E' un'Italia che non cambia non perchè non sia ancora matura ma perchè è guidata da una classe dirigente immatura e senza spina dorsale. Matteo ha perso terreno a favore di Alfano che adesso punta a costruire una alternativa di centro-destra che gli dia maggior potere di negoziazione.
Si è accorto che se non ha i numeri in parlamento dovrebbe almeno poter contare sul supporto della gente. Non è la prima volta che dice di voler girare l'Italia. Vedremo se almeno questa promessa la mantiene e se sarà all'altezza del compito. Guardare in faccia la gente e prendersi pure gli insulti.
Quello significa avere la schiena dritta. Se il coraggio uno non ce l'ha, al giorno d'oggi può tentare di darselo.

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