venerdì 15 gennaio 2016

Perchè la codardia non è una malattia

Uma vez que Sabrina de Sousa foi julgada e condenada à revelia em Itália, sem ter sido notificada da decisão, tem agora duas hipóteses: ou aceita a sentença proferida em Itália, podendo eventualmente recorrer da mesma naquele país, ou pede a realização de um novo julgamento, já que não foi notificada da primeira decisão.dn.pt
"When I receive formal notification, I will appeal to the Supreme Court and in case this decision [is] confirmed by the Supreme Court, I will appeal to the Constitutional Court," Magalhães e Silva said.Vicenews

Se fossi nei panni di Sabrina seguirei il suggerimento del dottor Spataro.
Fornirei nuovi elementi per l’inchiesta. Questo ovviamente comporterebbe la rivelazione del segreto di stato e quindi il carcere. Quando non si ha più niente da perdere nella vita e si è toccato il fondo di solito si sceglie la via giusta. La più dolorosa ma che almeno permette di guardarsi allo specchio senza rimorsi.
D’altra parte però tra segreto di stato e grazie varie che hanno salvato tutti o quasi, chi glielo farebbe fare ? L’impressione è che al contrario di Lady, la De Sousa non abbia argomenti convincenti su nessuna delle due sponde. Italiana ed americana.
Lei non può dare scacco matto come il generale Pollari. Quindi deve rimettersi alle decisioni italiane.

Concedere la grazia o una riduzione di pena in questo momento, oppure anche lasciando passare un po’ di tempo per evitare strumentalizzazioni politiche, significherebbe avallare l’impressione, ormai praticamente una certezza, che qui da noi strumenti giuridici sulla carta nobili alla fine diventano un lasciapassare per le malefatte di stato compiute tra l’altro sotto il comando di governi stranieri. Il che servirebbe in fondo a rafforzare anche la tesi sostenuta dall’avvocato difensore dell’Italia alla corte europea nel caso Nasr-Ghali vs Italy (stranamente o forse no il verdetto tarda a venire) che gli italiani non hanno rapito nessuno quindi nemmeno hanno contribuito alle torture.
Come sottolineato dal presidente Mattarella, Medero e Lady sono stati graziati perchè gli Stati Uniti hanno interrotto la pratica delle rendition. Non perchè i due sequestratori sono innocenti.
Quindi il lavoro della magistratura e della polizia italiana non è stato delegittimato.
In tal modo però le istituzioni, e il Dis in particolare con il suo nuovo corso fatto di belle intenzioni, perderebbero di credibilità.

Decisione non facile.
Fare della De Sousa il capro espiatorio finale facendo così anche bella figura o fare giustizia (sporca ma sempre di giustizia si tratterebbe) perdendoci la faccia ?
Faccia che per il momento rimarrebbe salva visto che difficilmente Obama aprirà una inchiesta entro la fine del mandato. Ma la società civile in America è costituita da gruppi seri e determinati, non come la nostra antimafia di salottieri, e prima o poi la loro richiesta di giustizia e accountability verrà esaudita. Allora potremo scoprire anche le malefatte italiane.
Non converrebbe quindi che le portassimo alla luce noi ?

L’unica cosa certa in questa storia, ed è difficile convincerci del contrario a questo punto, è che il segreto di stato per il caso Abu Omar e la vicenda di via Nazionale, non è stato apposto a tutela esclusiva della sicurezza nazionale.

E ad un anno dalla morte di Giovanni Lo Porto aspettiamo ancora verità e giustizia.

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