mercoledì 20 gennaio 2016

Giochi albanesi

Nei giorni scorsi un articolo del Mirror ha fatto riferimento ad una operazione di sequestro di un vasto campo di marjuana gestito dalla mafia albanese che genera profitti nell'ordine di svariati miliardi di euro. Fin qui nulla di strano se non fosse che si è posto l'accento su possibili legami tra la stessa mafia locale e filiere di Daesh il che unirebbe ed estenderebbe l'attività illegale delle due compagini criminali al traffico di armi e al reclutamento di jihadisti. Questo è quello di cui si sta parlando da qualche mese a questa parte con molta insistenza sulla stampa italiana, specie quella filogovernativa, in relazione al reclutamento che avverrebbe qui da noi.

Ovviamente tali vicende in Albania accendono lo scontro politico dando man forte alle opposizioni. Il ministro dell'interno Tahiri dopo il solito sfogo accorato su Facebook avrebbe scritto al Corriere della Sera e al Mirror per ribadire come la lotta al terrorismo in Albania sia strenua e il quadro raffigurato dai media esagerato rispetto al clima di tolleranza che regna nel Paese. Gli ha dato manforte il capo dei servizi segreti Visho Ajazi che pur non negando diverse criticità ha affermato che la situazione è sotto controllo.
A questo punto viene da chiedersi se sia stato veramente di routine il cambio della guardia tra la dottoressa Poggi e il commissario Grillo il quale ricordiamo, dopo la sfuriata dello stesso Tahiri, aggiustò il tiro sui media albanesi affermando che l'operazione della polizia di Torino non riguardava traffici in partenza dall'Albania come illustrato dai colleghi nella conferenza stampa in Questura. O se magari fosse conseguente a qualche rifiuto opposto dalla funzionaria trasferita in Slovenia l'anno scorso.


Quelle che Bechis ci ha descritto come sottovalutazioni da parte della polizia di informative dell'intelligence riguardo a traffici nei Balcani potrebbero invece essere delle sovrastime dei nostri 007. Sovrastime poi usate ad arte per orchestrare le strane campagne stampa che ci accompagnano da parecchie settimane. E in questo caso viene da porsi qualche quesito riguardo al fine.
Sempre per la storia di Zagani o magari per favorire un rimpasto di governo di cui l'Italia e l'Europa possano beneficiare ? E fino a che punto si sarebbero spinti i nostri servizi in Albania per agire da catalizzatori di un processo simile ?






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