“Le misure scelte insieme alla Direzione nazionale antimafia e agli uffici centrali del Viminale, come la nuova misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, applicata a Vicenza, sono relative a un giudizio di pericolosità, non di colpevolezza. Siamo un passo prima della contestazione di un reato”.
“Una via di mezzo rispetto alla contestazione di un reato: c’è un sospetto, un dubbio, occorre comunque intervenire subito e intanto salvare le indagini, lasciando che proseguano”: per questo è stata scelta nei confronti di un cittadino kosovaro residente a Vicenza – per la prima volta dalla sua approvazione – la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, richiesta dal Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che è ora al vaglio del Tribunale vicentino.
ilfatto
Ero in cerca di eventuali foto e dichiarazioni del mio sbirro Ucigos preferito più che altro per controllare se si fosse finalmente deciso a cambiare quegli orrendi occhiali color verde lucertola che lo rendono pure triste da guardare e invece mi sono ritrovata nell'ordine :
il ministro dell'interno che gioiva perchè il rischio si è ridotto e la sua legge è stata applicata, il capo della polizia che ha telefonato al Questore per fargli i complimenti, il Questore che faceva dichiarazioni ad Agorà su raitre nello stesso orario della conferenza stampa, la Giusy Malvi che assicurava che la polizia c'è sempre e il solito De Stavola al settimo cielo secondo il quale "le armi trovate in Kosovo dimostrano che potevano entrare in azione".
Con la mia solita semplicità replicherei che lo scorso fine settimana ho fatto il pienone di panettoni scontati sennò poi finiscono. Però non li mangio tutti adesso. Potrei magari decidere di mettermi a dieta che sarebbe anche ora e quindi non li mangerei affatto.
Vabbuò adesso mi sgalzeranizzo e torno seria.
Stiamo assistendo ad una transizione dalla fase lupo solitario-microcellula a quella dei gruppi organizzati. E questo passaggio sarà tanto più veloce con l'escalation della guerra in Siria.
Se Cameron riuscirà a convincere il parlamento in queste ore ad allargare il raggio d'azione dall'Iraq alla Siria e la Germania lo seguirà, il califfato avrà bisogno di rinforzi.
Se aumentano i foreign fighters aumenta anche il rischio di attentati.
Quello che si chiede a forze dell'ordine ed intelligence attualmente è di tracciare un quadro il più possibile vicino alla realtà sulle filiere che operano in Europa.
Le numerose operazioni portate a termine in queste settimane da un lato evidenziano quanto siano affidabili e pronti i nostri investigatori ma suonano un campanello d'allarme su come l'Italia stia diventando sempre più uno snodo importante per il terrorismo. E quello balcanico sembra essere in fase crescente.
Sempre Cameron giorni fa ha parlato di 70000 elementi su cui si può fare affidamento in area siro-irachena per combattere sia Daesh che Assad ma non ha specificato a chi stesse facendo riferimento. I soliti noti del Free Syrian Army gestiti da Cia e altre agenzie che dopo aver beneficiato di addestramento, armi e soldi si danno alla fuga quando non muoiono o i curdi ?
Per quello l'operazione JWeb è risultata significativa. Neutralizzare un soggetto come Krekar è di vitale importanza non solo perchè la sua azione è di intralcio all'alleanza con i curdi ma perchè le sue reti sparse tra l'Europa e il medio-oriente costituiscono la base del terrorismo più insidioso.
I Ros in conferenza stampa hanno parlato di un Kosovaro coinvolto sul quale stanno ancora indagando. Quanto è esteso il circuito di Krekar nei Balcani ?
Lasciamo i resoconti trionfali al ministro e alla popolazione da tranquillizzare.
Ciò che servizi ed antiterrorismo devono stabilire è la natura e l'estensione di reti e cointeressenze in Europa. Non so quanto sia possibile farlo con l'escamotage dello stop ad un passo dalla contestazione.
Parliamo di operazioni condotte assieme a polizie di Paesi poveri e corrotti.
L'indagine alla fine non viene salvata ma bruciacchiata.
Nessun commento:
Posta un commento