giovedì 12 novembre 2015

Il ritorno del mullah Krekar

Il primo ministro norvegese ha probabilmente festeggiato con un abbraccio a Matteo Renzi in quel di Malta la notizia dell'incriminazione da parte degli inquirenti italiani del curdo Faraj Ahmad Najmuddin per terrorismo internazionale.
In realtà mullah Krekar non è un semplice terrorista e l'operazione coordinata dalla procura di Roma e portata a termine dai Ros dopo cinque anni di indagini non è una semplice operazione anti-terrorismo. Siamo in presenza di una figura carismatica e di un uomo fortemente motivato ideologicamente che nel corso dei decenni ha fatto da motore propulsore a svariate attività che compongono la galassia terroristica dal medio-oriente all'Europa sin da quando si rifugiò in Norvegia.
Krekar non si limita a dare lezioni in video o ad organizzare i viaggi dei combattenti nelle aree calde ma tiene i contatti con la madrepatria dove pianificava un ritorno ufficiale al fianco di uno dei partiti che promuovono le attività terroristiche di Daesh. In Norvegia non si riusciva ad incastrarlo se non con una accusa per minacce nei confronti di un connazionale che aveva dissacrato il Corano. Le leggi garantiste norvegesi lo avevano portato all'esilio in una località rurale salvo poi ordinarne l'arresto il 30 ottobre scorso.
Insomma l'indagine del Ros pur non avendo accertato alcuna pianificazione di attentati su suolo italiano ha tolto le castagne dal fuoco su vari fronti.
L'estradizione di Krekar costituirebbe un ritorno in Italia giacchè il suo avvocato affermò tempo fa che lo stesso era transitato dalle nostre parti attorno al 1992. Il suo gruppo Ansar al Islam è sempre stato al centro di svariate inchieste anche in Italia. E una delle tracce che portò ai sequestratori di Abu Omar era costituita dai punteggi frequent flyer che gli agenti della Cia collezionavano sui voli verso la Norvegia presumibilmente per rapire e torturare proprio Krekar.
All'inizio di quest'anno la stampa norvegese riferì di varie visite da parte di funzionari italiani dell'antiterrorismo per interrogarlo ma soprattutto per negoziarne la possibile estradizione.
L'operazione conclusa stamane pone un sigillo definitivo al suo ritorno in Italia.
Ma conviene veramente tenercelo qui ?

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