martedì 10 novembre 2015

Belli&Pinzati

Visto che siamo tornati al tema delle pupe siriane giova ricordare la polemica sulle sopracciglia pinzate che hanno fatto da cornice al loro rientro a casa.
Evidentemente fa parte della strategia mediatica dei servizi curare i dettagli del viso sulla via del ritorno da una brutta avventura medio-orientale.
Il nostro agente segreto preferito baciato dal sole sulla scaletta fece sfoggio di sopracciglia che parevano appena uscite da un centro estetico.
Ho fatto il confronto con altre immagini dall'era preistorica a quella moderna. Ne sono rimaste poche ma buone.
Le pinzette probabilmente fanno parte del kit post-recovery a portata di mano sull'aereo.

L'ultima volta che si è sentito profumo di piadina provenire dagli articoli del Faz è stato per il fatto che il destino di Abu Omar ormai non interessa più a nessuno (a chi potrebbe interessare in Italia un suo ritorno? Forse conviene tenerlo lontano.) e per l'interrogatorio africano del generale Maletti.
Ma sarà stato lui a dare l'imbeccata per l'articolo sulle immagini uscite da Forte Braschi? Chissà.
Prima o poi lo trovo e glielo chiedo.
Sotto tortura. A colpi di sacher.

Se dopo questo post non mi si sente per qualche tempo sono in Siria o in Giordania.
In Egitto gli aereoporti al momento sono bloccati.


If you want a serious interrogation, you send a prisoner to Jordan. If you want them to be tortured, you send them to Syria. If you want someone to disappear, never to see them again, you send them to Egypt." 
Robert Baer

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