giovedì 22 ottobre 2015

Uomini concreti

"La diplomazia - ha affermato Massolo - significa non solo astratta politica internazionale ma anche servizi molto concreti al Sistema Paese". A volte - ha osservato Massolo - si perde di vista che siamo immersi in un mondo globalizzato, dove non esiste piu' spazio e tempo ma tutto ci riguarda e accade nello stesso momento". agi

Festival della diplomazia

 «Siamo preoccupati ma non allarmati. Il prefetto Gabrielli dice una cosa giusta: sarebbe da folli non essere preoccupati. Allo stato, però, non abbiamo evidenze di progettualità specifiche ostili. Certamente nel momento in cui Roma è alla ribalta mondiale ed esiste un network terroristico così attivo e pervasivo, ci vuole massima attenzione».

«uomini a tutto tondo, intellettualmente preparati, esperti di analisi e operativi in ogni campo. Questi – ha concluso – sono i miei uomini».sicurezza nazionale

Sulla base delle relazioni presentate dai Ministri degli Esteri e della Difesa, il Consiglio ha esaminato la situazione internazionale rilevando come la perdurante offensiva Daesh, il moltiplicarsi dei conflitti e l'instabilità nella regione mediterranea e nel vicino oriente, le crescenti ondate migratorie, nonché le difficoltà incontrate dalla Comunità Internazionale nella gestione delle crisi caratterizzino un quadro delle relazioni internazionali e della sicurezza in rapido e sensibile deterioramento in aree molto prossime all'Italia e all'Europa. Quirinale

E finalmente sia l'ufficio stampa del Quirinale che quello della Sicurezza Nazionale usano il termine Daesh. Che non è un non voler chiamare le cose con il proprio nome come pontificava giorni fa dalla Gruber un tizio che per qualche ragione dirige un giornale di geopolitica. Significa semplicemente scindere chi prega da chi combatte in maniera da educare la gente alla conoscenza di quello che sta realmente accadendo.

Quando ero in Oman mi feci interprete del desiderio che alcuni amici omaniti avevano di imparare di più della cultura italiana. Addirittura chiesero come mai non c'erano corsi di lingua all'Ambasciata. L'Ambasciatore Capitani mi disse che ci avrebbe provato ma che all'epoca la cinghia del ministero era molto stretta. Infatti non riuscì ad andare oltre alcune mostre e concerti.
Gli Italiani sono interessati al loro essere nel mondo finchè questo tocca da vicino i propri interessi.
Esportare lo show room della Ferrari è più redditizio che tenere una lezione di grammatica.
Del ragazzo pakistano arrestato ieri dalla Digos di Enna non interessa tanto per quale motivo, pur essendo arrivato in Italia da un anno ormai, si facesse promotore di una organizzazione terroristica bannata in patria oppure quale sia la genesi dei problemi del Pakistan. Interessa sapere solo che è arrivato su un barcone ed era un potenziale pericolo per l'Italia.
D'altra parte cosa ci si può aspettare se non odio e indifferenza in un Paese in cui l'annuncio, se vogliamo anche fisiologico di un incremento delle forze militari e di polizia conseguente all'inasprimento dei conflitti in atto, viene venduto dai giornali come una dichiarazione di guerra ?

Le parole del prefetto Gabrielli esprimevano, e volutamente, molto più che una preoccupazione.
Secondo lui il pericolo è imminente e la sicurezza non è adeguata.
Era una doppia bordata al Questore di Roma e all'Aisi. Un giochetto in cui si stanno esercitando in parecchi da qualche tempo.
E la diplomazia a tratti esagerata dell'Ambasciatore Massolo fa venire il sospetto che non tutti gli uomini che lui chiama "suoi" lo siano veramente.
Da un pò di tempo sembra che qualcuno vada cercando l'attentato a tutti i costi. Speriamo che non trovi sponda amica tra i servizi.

Nessun commento:

Posta un commento