giovedì 22 ottobre 2015

Narrazioni

Unlike other groups, ISIL has constructed a narrative that touches on all facets of life—from career opportunities to family life to a sense of community. The message isn’t tailored solely to those who are overtly expressing symptoms of radicalization. It is seen by many who click through the Internet every day, receive social media push notifications, and participate in social networks. Ultimately, many of these individuals are seeking a sense of belonging.

There is no set profile for the susceptible consumer of this propaganda. However, one trend continues to rise—the inspired youth. We’ve seen certain children and young adults drawing deeper into the ISIL narrative. These individuals are often comfortable with virtual communication platforms, specifically social media networks.

With the widespread horizontal distribution of social media, terrorists can identify vulnerable individuals of all ages in the United States—spot, assess, recruit, and radicalize—either to travel or to conduct a homeland attack. The foreign terrorist now has direct access into the United States like never before.
James Comey


La testimonianza di Comey conferma quanto stabilito dalla relazione finale dell'homeland security committee e che cioè l'America sta perdendo la battaglia sui foreign fighters. Se la cifra attuale ufficiale è di 250 potremmo stimare che quella reale si aggira attorno ai 500 e forse più.
Tenendo conto che i nostri sono saliti dai 60 ufficiali dello scorso anno che in realtà sarebbero circa 100 reali dai resoconti provenienti da interviste a famiglie di musulmani e studi compilati da istituti esteri, potremmo affermare che dopo l'ultima stima di 90 data dal direttore del Dis il loro numero potrebbe aggirarsi anche attorno ai 200.
Questo perchè a differenza di Paesi come l'America e l'Inghilterra che investirà cinque milioni di euro in studi e campagne di sensibilizzazione, il nostro governo non sta facendo assolutamente niente in proposito.
Per il momento Daesh sembra non avere ancora in programma un governo alternativo a quello iracheno come prevede lo schema classico con il quale si muovono i movimenti di insurrezione ma si limita a dei patti di alleanza con le tribù sunnite locali . Sta investendo invece tutte le proprie energie nel propagandare quella sorta di stato che per loro è il califfato e che racchiude in se le agevolazioni che un musulmano non trova in occidente.
Perciò come afferma Comey anche se alla fine quelli che risultano più ricettivi sono i giovani, il target delle loro campagne è costituito un pò da tutti i tipi di persone  e non necessariamente da aspiranti terroristi.
In Italia basterebbe fare delle campagne sul modello di quelle anti-droga o contro il bullismo che vede impegnate le forze dell'ordine nelle scuole e gestire meglio i flussi migratori. Anche la radicalizzazione nelle carceri è un tallone d'Achille.
Insomma bisognerebbe creare un sense of belonging che batta quello propagandato da Daesh.
Non lo si fa un pò per paura che ciò costituisca terreno di battaglia per le destre e perchè in fondo il terrorismo fa comodo a tutti. Porta voti, superprocure e stellette o avanzamenti in carriera.
Quando la base di consensi di Daesh si allargherà anche qui da noi non solo come numero ma anche per tipologia di soggetto ci accorgeremo dell'errore che stiamo facendo.

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