sabato 10 ottobre 2015

Lo snatch team e la combriccola del tortello persi nel deserto di ombre e di specchi

Ci eravamo lasciati con Sabrina che un paio di anni fa in una intervista preparata con molta cautela e rilasciata a La Stampa ritagliava per se stessa un ruolo di traduttrice e madre di famiglia mentre il giorno del rapimento di Abu Omar era impegnata ad accudire il pargolo in montagna. Nella fase preparatoria lei era nell'albergo da favola milanese però dall'analisi dei tabulati risultavano effettivamente pochi contatti con i cellulari incriminati.
Le cronache dell'epoca ce la descrivono come una donna molto accorta che sapeva muoversi bene tra le pieghe italo-americane. E soprattutto come quella che da alter ego di Castelli non si prendeva molto con Seldon Lady .


Sabrina nel 2013 ci aveva spiegato anche l'ovvio, ovvero il ruolo avuto da Luciano Pironi.
Il maresciallo Pironi è un personaggio tipico della galassia manciniana anche se pare di capire che con il dottor Mancini almeno per questa vicenda non ebbe mai contatti. Anche lui come Giulianone Tavaroli e l'avvocato ravennate del filone Spataro-Travaglio ha una gran passione per i cani.
Finito il compitino del controllo documenti su Abu Omar torna a casa e dà la pappa al cane. L'anno successivo incontra Seldon Lady e sdogana la moglie mandandola a passeggio con il cane.
E nemmeno quando Bobby Lady lo tranquillizza sul fatto che hanno le spalle coperte dal ministero, gli sorge il dubbio sul perchè la Cia avesse avuto bisogno di lui. In fondo c'era uno squadrone del Sismi a disposizione.
Passi che non l'aveva capito mentre gli veniva fatta la proposta nel corso di una serata a base di pizza ma a un certo punto gli sarebbe dovuto essere chiaro che il Sismi forse si era rifiutato di avere ruoli operativi.
Il che ci riporta alle rivelazioni di Sabrina che salvava in toto il generale Pollari.
Sarebbe ragionevole accettare la versione di un rifiuto iniziale opposto sia dal direttore che dagli altri dirigenti dell'ufficio e magari anche dal governo Berlusconi.
Però alla fine il rapimento ci fu e anche sul nostro territorio. Dai resoconti tuttora disponibili si può dedurre che al di là delle resistenze alla fine il dottor Mancini tra Dicembre 2002 e Febbraio 2003 mise assieme una squadra con la quale effettuò sopralluoghi. Tra Bologna e Milano mise a punto anche un piano.
Quindi di contatti con la Cia o meglio di passaggi di informazioni, come la difesa Mancini giustamente sottolineò, non ve n'è traccia. Il che non significa che non ci siano stati.
Sarebbe anche ragionevole pensare che il segreto di stato copra proprio quelli tra le altre cose.

Tenendo conto anche del fatto che nella squadra di rapitori ci sarebbero potuti essere degli italiani in effetti quello che non torna di tutto questo puzzle è che non risultano contatti per la preparazione del rapimento.  Sia Pironi che Abu Omar hanno riferito di persone che parlavano in perfetto italiano.
Possibile che il dottor Mancini e i suoi boys non abbiano mai avuto incontri o contatti con lo snatch team e perchè ?


Nessun commento:

Posta un commento