mercoledì 14 ottobre 2015

La solitudine dei numeri ultimi

Ma all’alba del 6 ottobre la madre di Fatima è morta all’età di 60 anni. E ora nessuno sa dove sia sua figlia. marta serafini corriere

Non lo sanno o non lo vogliono sapere ?

L'indifferenza da parte di famiglia e amici è nell'ordine delle cose per un terrorista o anche per un musulmano "normale". Almeno qui in Italia la differenza è percepita semplicemente come un peso.
Sorprende un pò l'indifferenza delle istituzioni.
A me personalmente pesa l'ipocrisia di quelle persone che più di tutte stimo tra magistrati, operatori di polizia e d'intelligence italiana e straniera che seguo ormai da tempo con stima e anche con affetto e il cui operato apprezzo pur criticandolo. Credo profondamente nella loro buonafede. Per me sono dei modelli da seguire. Anche quelli che sono stati sotto processo.

Fatima, Anas, Giuliano e tutti gli altri sembrano essere per la gente delle istituzioni solo un motivo per l'ennesima conferenza stampa, magari per un avanzamento in carriera e per un Tweet del ministro. Quindi per una nomina.
Dove stanno in concreto tutte quelle belle parole che si sentono sui camper o alle premiazioni ?
Rispetto a Paesi come l'Inghilterra e il Belgio i nostri potenziali lupi solitari o foreign fighters sono quattro gatti. Qui il discorso del monitoraggio h24 che non si può fare per motivi logistici o finanziari non vale. Com'è che sono scappati tutti o quasi ?
Il giorno che verranno uccisi dai droni americani o inglesi o sotto un bombardamento francese e russo non gliene importerà niente a nessuno. Come Abu Omar sono terroristi o presunti tali quindi la loro vita non vale nulla.
Eppure la loro morte avrebbe lo stesso valore di quello di Calipari e di Lo Porto.
Lo stesso sapore di ingiustizia.

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