lunedì 19 ottobre 2015

Il cielo è poi così lontano Alfreda

Proprio al Times che è a pagamento e nessuno in rete si azzarda a copypastarlo.
Racconterà le solite storie.
La De Sousa sta impostando la sua difesa a favore di un pubblico fatto di politici, attivisti e gente che ruota attorno al mondo dell'intelligence. Agli influencers.
Da un lato continua a fare la vittima (la traduttrice che non può difendersi a causa del segreto di stato e che è stata accusata da un magistrato bislacco senza prove) e dall'altro si erge a paladina dei diritti umani contro la pratica delle torture.
In buona sostanza chiama alle proprie responsabilità il governo americano e i vertici della Cia senza disdegnare qualche veleno contro i servizi italiani. Quelli che non si sono fatti la galera.

i love the Black American Muslim at AQ camps in Afghanuistan (sic). … Mukie is going to be hatin’ life on this one 

Sia in America che in Europa si moltiplicano le iniziative per spingere Obama a declassificare in maniera completa il rapporto Feinstein e ad istituire una inchiesta che stabilisca le responsabilità in modo da poter punire i funzionari della Cia. Accountability.
E' di oggi la notizia dell'azione legale iniziata in Germania contro Alfreda Frances Bikowski la famigerata signora delle torture. Se le informazioni che la stampa americana fornì qualche anno fa sono corrette siamo in presenza di un essere immondo. Non tanto perchè fu tra i più accaniti sostenitori delle torture come mezzo di investigazione ma perchè nella sua posizione fece errori terribili.
Lei che era ritenuta una dei migliori analisti della Cia almeno prima dell'undici settembre, non ascoltò le indicazioni provenienti dai suoi collaboratori e basate su evidenze (il passaporto di el Masri era tedesco) e insistette nel torturare una persona innocente. Un professionista dell'antiterrorismo non può essere così ignorante ed arrogante. La direzione avrebbe dovuto cacciarla. E invece Michael Hayden la graziò. Quando ormai era venuto in superficie il marcio che c'è nell'agenzia e il fatto che raramente vengono condotte inchieste interne serie tantomeno i colpevoli puniti, Hayden dichiarò in una intervista che sanzionare un funzionario potrebbe precluderne la serenità d'azione.
Così ha parlato una persona che ha dichiarato fedeltà alla nazione e alle sue leggi.

Allo stesso modo il possibile arresto della De Sousa viene percepito dai funzionari della Cia di stanza in Europa o in giro per missioni come una sorta di intimidazione e un freno per le operazioni in atto e future.
La notizia della richiesta di grazia che avrebbe inoltrato più di un anno fa, qui da noi è stata fatta passare sotto silenzio. Ciò fa pensare che il governo sarebbe orientato a concederla. E ovviamente non ha bisogno di pubblicizzarla.
Anche se la Cia sembra avere abbandonato da tempo la De Sousa, la concessione della grazia farebbe il gioco di Obama che si ostina ad ignorare il rapporto Feinstein. Tra i tanti che lo criticano giusto ieri l'ex-vicepresidente Mondale ci è andato giù duro sul Washington Post ricordando che sotto il suo mandato i comportamenti e gli abusi di potere sia della Cia che dell' Fbi furono soggetti ad accertamenti. Continuare ad ignorare le risultanze del rapporto Feinstein significa continuare ad avallare l'illegalità latente che ormai non è più solo un sospetto. La chiusura del programma delle rendition non è sufficiente a fare da scudo all'amministrazione.
La grazia alla De Sousa costituirebbe una sorta di ammissione di colpa da parte dell'Italia che darebbe manforte ad Obama se decidesse di rimanere arroccato sulle sue posizioni.
Difficile prevedere però come verrebbe accolta dal nostro establishment giudiziario e dai vari gruppi politici.

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