domenica 18 ottobre 2015

Dalla Scozia a Calderara passando per lo Shawal

L’Express on Sunday stamane riprende il filone scozzese delle rendition citando un avvistamento recente nel Dicembre dello scorso anno del volo N478GS della Gulfstream IV che aveva fatto capolino già nell’indagine del 2006 condotta dal parlamento europeo a proposito del coinvolgimento europeo nel programma della Cia. La polizia scozzese in seguito ad alcune inchieste giornalistiche e alle richieste delle organizzazioni che si battono per i diritti civili aveva iniziato accertamenti nel 2007 e nel 2013 ma con scarso successo. La partecipazione della Scozia al programma della Cia è messa in evidenza da prove circostanziali che hanno permesso di costruire un database incrociando i dati su voli effettuati da compagnie riconducibili a contractors che lavorano con il governo americano e prendendo in considerazione i racconti delle vittime . Le pressioni di alcuni parlamentari e la pubblicazione del rapporto Feinstein hanno portato nella primavera di quest’anno alla riapertura di un’inchiesta che non può prescindere dalla richiesta inoltrata dalla polizia scozzese circa la declassificazione completa dell’indagine condotta dal comitato di controllo sull’intelligence americana. In linea di massima comunque i voli della Cia probabilmente fecero “solo” scalo a Prestwick e negli altri aereoporti scozzesi.

L’N478GS nel 2006 apparteneva alla Braxton management services in seguito acquisita dalla L-3 Integrated System che qui in Italia ben conosciamo per la sua partnership con Alenia Aermacchi. E d’altra parte la L-3 Communications azienda alla quale appartiene, e la divisione elettronica di Finmeccanica sono nella Tier 1 dei contractors militari di eccellenza su cui fa affidamento il governo americano.
Si tratta di un gruppo specializzato in armamenti militari di vario genere . Per lo più fornisce strumentazione per comunicazioni, intelligence e sorveglianza. Un’altra sua sussidiaria, la L3 Keo, è presente in Italia attraverso la Calzoni di Calderara azienda specializzata in dispositivi di illuminazione e controllo per mezzi navali.
Il raggio d’azione e il livello di collaborazione di queste aziende con i governi è tale che la Titan Corporation dalla quale origina la L-3 Communications e che fornì traduttori alla Cia in Iraq venne condannata ad un risarcimento miliardario alle vittime di abusi di Abu Ghraib. E la stessa fu anche condannata nel 2005 per aver indebitamente finanziato la campagna elettorale del presidente uscente del Benin Kerekou.
Non fa meraviglia che George Tenet assieme ad uno dei fondatori della L-3 nel 2006 entrò nel consiglio di amministrazione della L-1 Identity Solution, società che tra le altre cose assicura la rilevazione dei dati biometrici di combattenti, terroristi e ribelli nelle zone di guerra mentre su suolo americano ha il monopolio su carte di identità, passaporti e patenti.
Insomma aziende come la L-3 Communications alla fine si trovano dappertutto.
Qui in Italia la ricordiamo alla guida di una cordata internazionale di cui faceva parte Alenia Aermacchi (Finmeccanica) per la costruzione dei C27J Spartan. Ottennero un ottimo contratto dal governo americano e Alenia continua a fornire i C27 ad altri Paesi. Ultimo in ordine di tempo l'Australia.

Questi sono i meccanismi che inducono poi i governi a prendere decisioni in merito ad altri tipi di collaborazione con l’amministrazione americana. Magari la costruzione del drone che ha ucciso Lo Porto è passata virtualmente anche per mani italiane.
Ai funzionari dei servizi segreti non rimane che eseguire gli ordini. Ciò non toglie che possano essere chiamati in causa per responsabilità materiali ma soprattutto morali per tutto quanto era in loro potere fare. E magari un giorno condanneranno apertamente la pratica delle torture senza che glielo imponga un tribunale ma la loro coscienza.
Altrimenti sono da considerare alla stregua di certi codardi contro cui un tempo puntavano il dito.

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