venerdì 11 settembre 2015

Ostacolati (sempre di più)

«Non è stata un’indagine facile. Anche i servizi di sicurezza si sono spesso avvicinati e se ne sono interessati»

«Quello che insegna questa vicenda è che chi fa il proprio dovere ha gli anticorpi: siamo alla seconda Tangentopoli del Veneto e i responsabili sono stati individuati e condannati »
corriere del veneto

Volevi ispezionare il computer del capo degli 007 di Padova . Il minimo che potessero fare era interessarsene.

Al di là dei riferimenti poco chiari negli stralci dell'intervento del magistrato sulla vicenda specifica, pare invece chiaro che dai tempi dello scontro avvenuto in casa del colonnello Ferraro tra polizia e magistratura da un lato e Sismi dall'altro, in relazione all'acquisizione dell'agendina personale del funzionario, fino ai giorni nostri quando l'accesso al computer del colonnello Splendore fu consentito dopo mezza giornata di febbrili contatti con i vertici dei servizi di Roma (questo è quanto riferì la stampa all'epoca) le cose non sono poi tanto cambiate.
E non potrebbe essere altrimenti nonostante di mezzo ci sia passata una riforma che aveva come obiettivo quello di garantire maggiori controlli ma anche facilitazioni necessarie allo svolgimento di compiti operativi.
E' difficile far coincidere le esigenze di indagine della polizia giudiziaria con quelle dell'attività di intelligence che ha tempi, modalità e raggio d'azione decisamente più allargati e pone quindi rischi più elevati.
Dati e informazioni contenute nelle note di intelligence provengono da ricerche incrociate nel tempo e nello spazio. Non si possono mettere a disposizione della magistratura con tanta facilità.
Alla sicurezza di una nazione è legata quella di tante altre e anche la vita dei cittadini.
Questo è un problema che si può risolvere unicamente con il dialogo e il superamento delle barriere costruite a causa di diffidenze e personalismi.

Nessun commento:

Posta un commento