Una possibile ricostruzione, suggerita successivamente da un testimone dell’inchiesta, Antonino Arconte, è che qualcuno, dopo essere entrato nel loro appartamento dal terrazzo condominiale, abbia preso le chiavi, la cinghia dell’accappatoio e abbia atteso Mario fuori dall’ascensore. Qui lo ha aggredito, incappucciato con una bustina di plastica fino a soffocarlo, lo ha portato nel bagno e lo ha appeso all’appendiasciugamano inscenando il suicidio.
fabrizio colarieti
Potevamo sottrarci a qualche bel mistero dei tempi andati ?
Al netto delle evidenze forensi senza andare quindi appresso a tutte le ipotesi legate alle questioni di cui si sarebbe occupato Ferraro nel corso della sua carriera, questa ricostruzione sembrerebbe la più logica.
Non sta in piedi però se si considera che il post-mortem non avrebbe rilevato segni di lotta.
L'inghippo sta nel fatto che sia gli investigatori che i giornalisti all'epoca blindarono i propri ragionamenti su una doppia ipotesi : suicidio o omicidio. Ad un certo punto si parlò anche di istigazione al suicidio.
Nessuno ha avanzato una terza possibilità. Quella del suicidio assistito.
Sarebbe stato facile per un uomo determinato ad uccidersi, benchè la sua compagna ce lo abbia descritto in fondo sereno con tutti i limiti del caso viste alcune traversie personali e professionali, farlo con una dose extra di Tavor prescrittogli appunto dal medico per aiutarlo in quella che era una fase difficile della sua esistenza.
Ma può un uomo del genere, uno cioè il cui profilo corrisponde esattamente a quello classico dell'agente segreto di stampo Sismi che conosciamo dalle leggende tramandate sulla stampa da decenni ormai, essere determinato a morire così ?
Con il rischio cioè di ripensarci o di non calibrare bene la dose rischiando un'agonia insopportabile ?
Secondo me no.
L'uomo Sismi così come ce lo immaginiamo, tutto di un pezzo ma anche con tratti pericolosamente borderline, dovrebbe per forza di cose optare per una morte netta.
Non sono d'accordo sul fatto che l'altezza del portasciugamano costituisse un limite evidente per confermare la circostanza del suicidio. Un uomo addestrato tra le altre cose a provocare la morte è in grado anche di darla a se stesso in condizioni estreme.
Ma proprio volendo rigettare l'ipotesi, allora la teoria del suicidio assistito non sarebbe da escludere.
E spiegherebbe perchè il corpo non presentava segni di violenza.
Trattandosi di una messinscena concordata con qualcuno, non c'era bisogno di alcuna violenza.
Chi meglio di un agente segreto potrebbe ideare e mettere in atto uno scenario del genere ?
Allegria sismica di mezza estate.
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