La trattativa sarebbe stata scoperta attraverso un carteggio di e-mail reso poi pubblico nell’ambito di Wikileaks: gli attori coinvolti nell’operazione sarebbero, oltre a Said e Bandar, anche il fondo Finlombarda, azionista al 26% di Hacking Team: stando a quanto scrive il Fatto il manager Alberto Trombetta avrebbe scambiato alcune e-mail proprio relative alla trattativa.
corrieredellecomunicazioni
"Crediamo a questo punto necessario audire al Copasir sia Russi che Vitale. Da diverse fonti giornalistiche sono indicati come coloro che hanno tenuto rapporti stretti con l'azienda HT e addirittura che abbiano fatto pressione sul MISE affinché la vendita del software di spionaggio non avesse restrizioni all'estero, al punto che è stata accertata la vendita a Paesi sotto embargo per violazione dei diritti umani".
I portavoce del M5S alla Camera Angelo Tofalo e al Senato Vito Crimi e Bruno Marton, membri del Copasir vogliono portare alla luce le troppe ombre:
"Ci chiediamo se davvero uomini dei servizi abbaino fatto pressione sul MISE per un software che è stato definito come una vera e propria arma. Se ciò non è accaduto, sorge una domanda ancora più inquietante: come mai i servizi comprano software da un'azienda e non si rendono conto che la stessa azienda lo vende a Stati esteri che non dovrebbero avere accesso a questo tipo di dispositivi? Come mai non si è deciso di rendere quella tecnologia "sensibile know how" nazionale? Da qualunque parte la si vede questa storia è presente o malafede o cialtroneria. Non possiamo soltanto audire i vertici. E' necessario capire dai sottoposti quali sono state le relazioni e quali gli interessi in gioco, ordinati da chi, che alla fine dei conti hanno messo a rischio la Sicurezza Nazionale, qualcuno ne deve rispondere". beppegrillo.it
Io nemmeno sprecherei la batteria del computer per commentare certe affermazioni. Ma questo passa la galassia intelligence in Italia. So here we go.
Se nessuno ha insegnato l'educazione a questa gente ricordiamo innanzitutto che prima di accusare o di offendere bisogna conoscere i fatti.
Chi parla di fonti giornalistiche non ha evidentemente letto lo scambio di mail che è tuttora a disposizione del pubblico.
Ci è stato detto che l'acquisto da HT era obbligato in quanto unico fornitore in Italia.
Poi cosa facciano gli altri stati e quali siano le loro norme sono affari loro. Chiamasi sovranità nazionale. Questa sconosciuta in tempo di droni.
Sinteticamente risponderei a questi paperini con il monologo di Jack Nicholson in A few good men.
E aggiungerei di mio : ma seriamente crediamo che il motivo per il quale dormiamo tranquilli la notte risiede esclusivamente nel lessico d'intelligence o nel vademecum per gli acquisti in rete ?
Le pressioni, se si sono alla fine materializzate, saranno state dello stesso tipo di quelle che vengono fatte per gli sponsor tecnici delle forze dell'ordine.
Ma davvero nessun funzionario di polizia o dell'Arma ha mai spinto affinchè venissero favorite Microsoft e Norton anzichè Karspesky e Linux ?
Veramente il do ut des per certe collaborazioni è stata la semplice messa a disposizione gratis del software photo-Dna ? Siamo seri .
Sono dinamiche comuni al mondo della sicurezza e non solo in Italia.
Che si siano letti semplicemente i resoconti giornalistici lo indica il fatto che vorrebbero ascoltare solo Vitale e Russi (basterebbe convocarli ma evidentemente le pressioni di forza italia per una poltrona iniziano a fare paura) che sono, come tutti quelli che dialogavano con Vincenzetti via email, a digiuno di questioni IT.
Io piuttosto punterei su un altro ufficiale, presumibilmente proveniente dall'esercito se le mie indagini in rete hanno fruttato i riscontri esatti e di cui non cito le generalità per correttezza e per non metterlo in pericolo, che era tra i vari interlocutori del boss di HT anche in merito alla questione del Mise.
Non si pronunciava granchè ma presumibilmente anche lui dovrebbe appartenere o apparteneva ai servizi.
Dovrebbe trattarsi di una persona con adeguato background tecnico. A questo punto meglio sentire gente che ne capisce.
Il dato più comico o tragico a seconda di come lo si vede, del mancato contratto con l'apparato saudita ai tempi in cui sua altezza Bandar era a capo dell'intelligence sta nel fatto che Vincenzetti e i suoi non avevano idea di chi fosse e si rifacevano ad articoli di stampa.
Quello che mi preoccupa è appunto questo.
Se uno in qualche modo fa sicurezza, anche solo vendendo congegni elettronici, e non conosce la storia di Bandar bin Sultan, il personaggio, le controversie che ne hanno attraversato la vita personale e professionale, la sua collocazione nella casa reale nel tempo, allora costui è più pericoloso di quanto si pensi.
La sicurezza non sta in un bignami ma nel connettere settori e storia delle società.
Io mi chiedo non tanto il perchè si sia affidata la nostra sicurezza a gente che poi l'ha messa a repentaglio ma piuttosto che agiva come un turista per caso.
E concludiamo questa come al solito pacifica riflessione con un pò di intelligence da sogno.
Quella di cui tanto ama farsi promotore il nostro cardinal Massolo.
Sua è l'introduzione al LeggIntelligence ovvero una raccolta dei contributi inviati al sito da persone qualificate che di volta in volta hanno trattato tematiche relative al comparto sicurezza.
Ma esisterà veramente questa intelligence da favola scevra di doppiogiochisti e polonio di cui parla il nostro caro direttore ?
Quasi quasi chiedo a lui di trovarmi il principe azzurro.
Sembra essere uno che crede nei miracoli.
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