mercoledì 15 luglio 2015

Come da copione

I DUBBI SUL SISMI

La firma dell’agente che ha realizzato il dossier sottolineando l’importanza di inviarlo all’autorità competenti è illeggibile. Ma i commissari hanno notato che ai vertici della Prima divisione del Sismi allora guidato dal generale Nicolò Pollari, tra il 2003 e il 2004 c’erano due persone poi finite nell’inchiesta sul rapimento di Abu Omar: il generale Gustavo Pignero, prima (deceduto) e Marco Mancini poi. Entrambi venivano dai carabinieri, avevano esperienza di anticrimine e dunque erano sicuramente in grado di valutare l’importanza del documento realizzato dal loro agente. Eppure, La carta nella procura di Roma non si trova. E anzi, nel corso dell’audizione di ieri il procuratore capo Pignatone ha infilato un aggettivo che dice molto: «Non ci risultano rapporti attuali tra Carminati e i servizi». Attuali.
il messaggero

L'attualità è sempre funzione del passato.
Non si può pensare che un procuratore del calibro di Pignatone non abbia scavato in profondità.

Se il riferimento è alla versione stampata del dossier in questione  e non alla minuta allora dovrebbero essere indicati in maniera chiara i destinatari del documento, la data di redazione, la divisione di appartenenza del redigente .
Dovrebbe risultare abbastanza agevole individuare il funzionario che ha firmato la relazione.
Mi rifaccio a documenti che risalgono alla fine degli anni novanta.

Era abbastanza scontato che prima o poi venisse tirato in ballo Marco Mancini soprattutto alla luce della sua presunta conoscenza con Gennaro Mokbel.
Vere o presunte invece che siano certe dichiarazioni della signora Villecco, mi pare di capire che non provi molta simpatia nei confronti del collega del marito .
A questo punto sembra anche poco opportuno che sia parte attiva in una inchiesta del genere.

Al contrario di altri accertamenti più che altro di routine condotti finora dal Copasir, questo potrebbe rivelarsi importante perchè prende forma in ambito politico e risulta chiaro che il governo ha tutto l'interesse a fare da spalla a Pignatone per garantire in un modo o nell'altro la governabilità di Roma.
Non vorrei che Mancini venisse usato come capro espiatorio anche per soddisfare le esigenze di quelli che all'interno dei servizi vorrebbero disfarsene.
Forse sarebbe ora di smetterla di usarlo come un jolly pronto all'uso per uscire da momenti di difficoltà che vedono protagoniste le istituzioni in generale più che i singoli appartenenti ad esse.

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