Prima sede Chieti, la sorpresa di una realtà molto diversa da Napoli. Pace, tranquillità, gli obblighi istituzionali che erano presenziare a sagre e feste medievali. Tutto riposo, per il poliziotto di rango poi trasferito ad Ascoli. Nulla a che vedere con Napoli, dove tornerà ma a giorni alterni. Farà il consulente aziendale, non c’è molto rimpianto per i giorni della lotta alla camorra. Ha ottenuto così tanti risultati che può dirsi più che soddisfatto.
repubblicanapoli
Sono considerazioni che mi ricordano un amico del foreign office a Muscat che mi prendeva in giro dicendo che il lavoro dell'Ambasciatore italiano nei Paesi del golfo consiste nell'organizzare feste e barbecue sulla spiaggia.
Non è proprio così. Però in effetti l'impegno diplomatico italiano in certi Paesi non è certo paragonabile a quello britannico.
Se Chieti ed altre zone sono così facili da controllare come ripetono spesso Questori, comandanti dei carabinieri e prefetti, basterebbe suddividere l'Abruzzo in due o tre macro-aree in modo da migliorare la logistica.
Si ridurrebbero però uomini e mezzi. Meno palazzoni e caserme. E anche meno stipendi.
Insomma il business della sicurezza verrebbe a mancare.
Mio zio è stato a capo della procura di Chieti circa vent'anni prima che il dottor Fiore andasse ad esercitare le sue mansioni di Questore.
Non fu una passeggiata. Anzi.
Chieti è una piccola cittadina o un grosso paese dove tutti sanno tutto di tutti.
Indubbiamente non è Napoli ma nemmeno un posto di villeggiatura.
Il tessuto sociale diverso genera anche una criminalità di tipo diverso ma sempre insidiosa.
Chissà perchè quando vengono oppure quando la ricordano a fine carriera quasi tutti dicono che è un posto tranquillo mentre alle conferenze stampa delle operazioni su criminalità di varia natura si danno le arie da Rambo.
Auguriamo al dottor Fiore di godersi la meritata pensione e speriamo di trarre ancora giovamento della sua esperienza in altra veste come preannunciato.
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