venerdì 24 aprile 2015

Quel sistema che non funziona.

L'esplosione avvenuta nell'ottobre del 2009 al mercato di Peshawar fu la terza nel giro di una settimana.
La situazione politica era infuocata anche più del solito.
Il segretario di stato americano era appena arrivato in città con il solito intento di introdursi tra le maglie di un sistema lontano dalla nostra realtà in modo da pacificarlo e tenerlo sotto controllo.
I militari e l'intelligence del Pakistan volevano lanciare un segnale ai referenti politici ma soprattutto ai talebani con i quali spesso e volentieri vanno a braccetto.
Così avevano avviato una serie di operazioni nel sud del Waziristan tese a disgregare il tessuto tribale criminale.
Operazioni che avevano colpito duramente.
All'epoca i massacri di donne e bambini avvenivano raramente e la polizia aveva bisogno di giustificare i suoi interventi nello Swat.
Non meraviglia quindi che non ci fu rivendicazione da parte di al Qaeda che anzi negò la strage nè le investigazioni portarono mai a risultati concreti.
Dietro quei 150 chilogrammi di esplosivo c'erano i talebani ma anche qualche manina istituzionale.
I nostri investigatori difficilmente scopriranno i veri mandanti.
In conferenza stampa sarebbe stato detto che l'indagine è partita per caso dal traffico in esseri umani e si sarebbe poi snodata attraverso le intercettazioni telefoniche principalmente.
In questo modo sarebbe stata acclarata la conoscenza tra gli arrestati e Bin Laden.
Quindi pare di capire che l'inchiesta non si è intrecciata con la cattura dello stesso leader di al Qaeda nè ha potuto beneficiare della documentazione rinvenuta ad Abbottabad.
Probabilmente come accaduto per altre inchieste negli anni passati questa cellula serviva semplicemente per finanziare gli attentati compiuti in patria.
Non parlerei di pericolo al Qaeda tanto più che il dottor Carta in relazione al presunto piano di attentato al Vaticano del 2010 ha riferito di semplici supposizioni.
Il problema di queste comunità che accogliamo va risolto dal governo con politiche sociali adeguate e appellandosi al governo del Pakistan oppure rimandando a casa i soggetti a rischio.

Congratulazioni al nostro antiterrorismo, alla polizia e ai magistrati per la straordinaria operazione con cui è stata smantellata una rete di trafficanti di uomini e di persone accusate di terrorismo: significa che il nostro sistema funziona. Angelino Alfano 24 Aprile 2015

Voglio che sappiate che questa guerra non appartiene solo al Pakistan. Questi estremisti hanno l'obiettivo di distruggere tutto ciò che è più caro a noi nello stesso modo in cui vogliono distruggere quello che è prezioso per voi e per tutta la gente . Ed è per questo che noi combattiamo assieme a voi. Hillary Clinton Islamabad 29 Ottobre 2009

Dicevano oggi Gentiloni e Renzi che non dobbiamo dimenticare che i veri colpevoli della morte di Giovanni Lo Porto sono i terroristi .
Difficile dimenticarlo.
Però combattiamo contro il terrorismo d'ogni genere da decenni e ci accorgiamo che esiste il Pakistan solo quando ammazzano un italiano.
Per il resto il terrorismo sembra tornare utile solo per le lotte politiche o per farsi belli in conferenza stampa.
Pare strano che ce la siamo presi tanto con Obama adesso ?

Nessun commento:

Posta un commento