mercoledì 29 aprile 2015

La via del Vaticano

Il secondo punto dell'accordo? «Il Dis», dice don Integlia, «ha espresso la sua disponibilità a finanziare borse di studio per studenti che provengono dal Medio Oriente. È una cosa molto bella e interessante: per aiutare il Medio Oriente a risorgere con la cultura, saranno individuati dei profili di studenti del M.O., in particolare il Dis ci segnala quelli della Siria, dove hanno contatti con la locale comunità religiosa». Il Dipartimento mette a disposizione borse di studio per i corsi di laurea delle facoltà giuridiche che ai corsi di formazioni congiunti tra Lateranense e Dis.
italiaoggi

In questo Paese per trovare occupazione bisogna finire in galera perchè lì organizzano corsi che poi immettono definitivamente nel mondo del lavoro oppure avere passaporto straniero.
E ovviamente essere almeno sotto ai trenta.
A onor del vero sull'opuscolo della scuola di formazione dell'intelligence risulta anche una discreta percentuale di iscritti attorno ai cinquanta d'età quindi forse c'è speranza di sopravvivenza anche per noi over forty.

Più che aiutare il medio-oriente quello delle borse di studio sembra una versione moderna ed europea dei metodi che gli americani usano per crearsi un indotto sul luogo in modo da avere sempre il polso della situazione ed eventualmente intervenire.

La mia amica Carol Fleming al Ajroush passata a miglior vita qualche anno fa, dopo più di vent'anni come operativo alla Cia in Africa, Asia e medio-oriente (deliziosi i suoi racconti di cambi di parrucca nei bagni degli aereoporti) aveva lasciato l'agenzia per sposare un funzionario d'ambasciata saudita conosciuto in Pakistan.
Si era così trasferita nel regno per costruirsi una vita con la sua nuova famiglia.
Tra le altre cose aveva realizzato un blog divenuto molto famoso in tutto il mondo ma soprattutto nel golfo persico.
Si tratta di una pubblicazione che abbracciava varie realtà : la sua vita quotidiana, la politica, le tradizioni arabe, la cultura della famiglia anche nei suoi aspetti più negativi.
Aveva creato un polo di attrazione per l'occidente incuriosito da una terra che si conosce solo per stereotipi e un luogo di ritrovo virtuale dove discutere per un pò tutti gli arabi.
Si ritrovò milioni di lettori in poco tempo.
Aveva una capacità descrittiva straordinaria e porgeva il medio-oriente per quello che è nel bene e nel male.
Cosa che nessuno fa nemmeno oggi .
Con molta probabilità quella sua attività di influencer era stimolata e controllata dal governo americano.
Il dipartimento di stato opera finanziando in maniera più o meno trsparente convegni, scrittori, studenti, blogger.
Tutte quelle persone cioè di un certo livello culturale e con profonda simpatia per la cultura americana, in grado di riferire gli umori della popolazione e di fare anche da traino in situazioni come quelle delle primavere arabe.
E' un tipo di informatore di livello più alto che torna utile in medio-oriente perchè le agenzie di sicurezza tendono a non riferire più di tanto ai loro interlocutori stranieri.

Le borse di studio aprono una possibilità molto simile.
Giovani educati e aperti alla cultura occidentale, cristiani o convertiti e desiderosi di catturare una opportunità a cui pochi possono aspirare.
Opportunamente istruiti e poi reinseriti nella società di provenienza, possono costituire un alleato prezioso in periodi delicati come quello attuale caratterizzati da cambiamenti di regime, guerre e terrorismo.
Un investimento mirato e sicuro.
Bisogna dare atto che i servizi modello Ferrero-Rocher alla fine non sono poi così male. Anzi.




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