martedì 21 aprile 2015

I ragazzi del martedì.

Una rete che ha accompagnato la trasformazione del compagno Marco nell’agente Minniti che quando parla degli 007 si illumina e usa la parola noi: «Siamo un reparto di super-elite. Qui vengono i migliori». «Il mondo è assetato di sicurezza», lo hanno sentito ragionare. E ogni volta che ritorna da un viaggio all’estero ripete che nella stragrande maggioranza dei paesi che visita il capo dei servizi è il numero due del governo. Ma nessuno la scambi per una notazione personale.
l'espresso

Stamane la Annunziata ha lanciato un mezzo siluro a Matteo l'epuratore e L'Espresso se ne esce con questo servizio teso più che altro ad attirare ire ed invidia sul povero Minniti.
Strategie debenedettine.

Lo scorso mese è venuto a mancare Giorgio Melis.
Uno che ha vissuto sulla propria pelle il significato di avere un capo dei servizi segreti che conta come o anche più del capo del governo.
Erano tempi in cui si facevano forti pressioni sugli editori ma anche ai giornalisti.
Ricordiamo le telefonate furenti del capo della seconda divisione. L'ansia di sapere cosa sarebbe stato pubblicato il giorno appresso.
Almeno così ce l'hanno raccontata .
Erano i tempi in cui i giornali facevano la differenza o per lo meno contavano qualcosa.

Oggi di quel clima sembra non essercene più traccia.
Vanno tutti d'amore e d'accordo. Si dà una mezza notizia e in cambio si ottiene una pennellata a favore.
Anche le relazioni tra i servizi e i centri di potere sembrano non intrecciarsi come prima.
Le intercettazioni delle inchieste nell'ultimo anno ci porgono un quadro a tratti confortante.
Si va alla ricerca dei Massolo e dei Pollari ma le distanze sembrano infinite.
Forse sono cambiati gli scenari e i meccanismi.
A dispetto di una legge che dovrebbe fungere da cappio più che da controllo, i servizi sopravvivono belli allegri e guadagnano tra l'altro in consenso popolare anche se quel 62% che li adora non ha idea di che cosa facciano in realtà e che norme ne regolino le attività.

Artefice di questo capolavoro assieme al prefetto De Gennaro e all'Ambasciatore Massolo è stato sicuramente Marco Minniti.
Uomo intelligente, versatile, grande affabulatore. Insomma calabrese verace.
E probabilmente anche persona che bada alla sostanza delle cose quindi non si accontenta dei cambiamenti formali.
Viene da chiedersi però fino a quando riuscirà a muoversi agevolmente nel pianeta renziano.
Così come sorge spontaneo dubitare di quanto i servizi abbiano sacrificato per raggiungere questo status di membro permanente della serie A.
Alcuni incidenti di percorso come la vicenda dei marò e la confusione libica inducono inoltre a pensare che il sistema Paese stia forse soffrendo questa nuovo tipo di gestione della politica.

Last but not least :
ma Alberto si porta l'assaggiatore come Putin alle riunioni del martedì ?

Nessun commento:

Posta un commento