martedì 21 aprile 2015
#Brrrreaking
Ecco spiegato il presunto scoop dello Spiegel.
Ferito o meno che sia, Abu Bakr sta evidentemente attraversando un periodo di crisi all'interno di Daesh.
L'esca dei baathisti artefici reali del gruppo terrorista, serviva appunto a creare ulteriori dissensi e divisioni.
I media svolgono un ruolo importante anche nel complesso intreccio delle alleanze sul terreno.
Per la cronaca Chulov è lo stesso che lanciò per primo la notizia, rivendicata da Bonini ma comunque subito smentita dai nostri funzionari, che Greta e Vanessa erano ostaggi di Daesh.
Aggiornamento.
The Pentagon shot down a Guardian story citing sources in Iraq that claim ISIS leader Abu Bakr al-Baghdadi was "seriously wounded" in a March airstrike. While Pentagon officials said that a strike in that area indeed happened March 18, there was no evidence then or since that Baghdadi was killed. The strike was not aimed at a high-value target, defense officials said. “We have no reason to believe it was Baghdadi,” Army Col. Steven Warren, a Pentagon spokesman, told The Daily Beast. — Nancy Youssef
Una smentita arrivata nel giro di poche ore che conferma che le manovre mediatiche attorno alla figura di al Baghdadi sono partite dall'Europa.
Ma cosa hanno in mano le agenzie di intelligence da indurle a tentare una operazione del genere ?
Possono contare su un gruppo all'interno di Daesh in grado di spostare gli equilibri e diventare interlocutore affidabile in modo da assicurare almeno una tregua ?
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