mercoledì 11 marzo 2015

Suore fuori dal confessionale

Si è fatto molto rumore nei giorni scorsi a Napoli per il cartellone pubblicitario con la foto di una suora a seno nudo.
Tra le altre cose è stato detto che è inopportuno tenerlo in bella mostra proprio a ridosso della visita pastorale.
Le critiche non mi trovano d'accordo perchè è la chiesa stessa, e nella fattispecie le suore, che ama dare di se stessa l'idea di essere in continua evoluzione sulla scena.
Il fenomeno suor Cristina è il simbolo di quella dinamicità che lascia spazio ad ampie interpretazioni.
Quindi i pubblicitari hanno tutto il diritto di sbizzarrirsi e proporci quella dinamicità nella maniera che preferiscono.



Sono d'accordo invece con il cardinale Caffarra nel condannare il pezzo del Carlino (lo si trova tra i blog) in cui una giornalista sembrerebbe riportare fedelmente il contenuto di un dialogo avuto in confessionale con il prete confessore.
Si tratta di un resoconto che risulta essere estremamente duro a causa della forma letteraria scelta.
Dal colloquio emergono tutte quelle contraddizioni che caratterizzano il cattolicesimo anche a confronto con altre confessioni cristiane .
Contraddizioni che sono da sempre oggetto di discussione ma che poste come mera trascrizione non possono che apparire spiazzanti e prestare il fianco a discussioni poco lungimiranti.
Le norme della dottrina che cambiano nell'arco del tempo non essendo il cattolicesimo il risultato della aderenza stretta ad un testo quanto della sua interpretazione teologica e il prete che appalesa in un certo senso anche i propri dubbi, vengono proposti in maniera molto cruda.
E' stata una operazione scorretta magari non fatta di proposito oppure fatta apposta per tirare un pò su la tiratura in crisi.
Però fondamentalmente scorretta.
Il prete se sorretto dalla consapevolezza che le sue parole sarebbero state soppesate in un contesto pubblico specifico, le avrebbe pronunciate in maniera più efficace.
La forma e la comunicazione oggi vengono prima di tutto non perchè cambiano la sostanza ma perchè la rendono più comprensibile.
La pubblicazione di un siffatto resoconto è stata uno di quei piccoli o grandi gesti grossolani e cattivi che spesso e volentieri colpiscono anche noi musulmani rendendoci la vita molto difficile.
In un Paese in cui dei giornalisti furono puniti per avere avuto rapporti oltre il limite con i servizi segreti che sono preposti alla tutela della sicurezza nazionale, questa scorrettezza pesa perchè vuol dire che certe lezioni non sono passate.
O forse che non erano a loro volta "corrette" .

Da non cattolica non pongo la questione in termini di offesa ad un sacramento.
Però così come ha fatto il parroco di Brognoligo che costituzione alla mano ha mostrato ai suoi fedeli che la sottoscrizione di una petizione contro la costruzione di una moschea è contro le leggi italiane, da cittadina credo che quello scritto sia offensivo per la sensibilità di altri cittadini.
Se una nazione non ha rispetto per i sentimenti delle varie  componenti che la animano, allora non può dirsi tale.
Manca lo spirito di comunità.

Nessun commento:

Posta un commento