sabato 28 marzo 2015

Sul muso addirittura

Perugia, 26 mar. (AdnKronos) – “La situazione dell’Isis è sotto gli occhi di tutti, lo scenario a cui oggi assistiamo era uno scenario assolutamente prevedibile, previsto e illustrato nel tempo addirittura da me quando ero direttore del Servizio, quanto ad evoluzione del fenomeno come tale. Se ci sono pericoli? Ce lo dicono sul muso che ci sono dei pericoli, e abbiamo anche delle perplessità?”. E’ quanto ha detto l’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari a Perugia per l’udienza preliminare relativa al procedimento scaturito dall’archivio riservato di via Nazionale. “Certo – ha detto ancora il generale Pollari -, non possiamo supporre che la manifestazione di questo pericolo avvenga come noi ce lo aspettiamo, occorre svolgere una seria attività preventiva e compenetrarsi seriamente sulla qualità della minaccia”.

Il problema non è tanto il pericolo quanto la soglia di rischio ed i tempi ad essa associati.

Matthew Olsen ex-direttore dell'anti-terrorismo americano, uno cioè che non ha mai avuto bisogno di reclamare ruoli nella cattura ed uccisione di terroristi nè ha mai fatto della lotta al terrorismo un evento oltremisura perchè è una persona sobria, è il solo forse che può pretendere riconoscimenti in merito ad analisi e valutazioni.
Olsen fu l'unico che vide in anticipo il passaggio del fondamentalismo più sfrenato dallo scenario Af-pak a quello siro-iracheno.
Per il resto ci sono state mezze ammissioni di recente da parte di governi e agenzie di sicurezza internazionali in merito ai fallimenti dei tentativi di controbilanciare l'offensiva qaedista e le mire di Assad, sfociati poi nel pasticcio Daesh-Nusra.
Visto che oggi parliamo di flussi finanziari da bloccare e strategie da sincronizzare, è bene che il generale Pollari si faccia avanti se ne sa di più. Potrebbe essere di enorme aiuto.

Sempre a proposito dell'ex comandante del sismi, un accorato Renato Farina su Tempi ovviamente, si lamentava dell'operazione Corriere-Sarzanini e del massacro mediatico che ne è conseguito.
Bisognerebbe più che altro chiedersi perchè gli inquirenti danno tanti dettagli alla stampa .
E poi ricordiamoci che siamo nel Paese dove fino ad un paio di giorni fa qualcuno voleva ficcarci uno spyware nel computer e dove i servizi userebbero già, secondo l'omino che vive nell'ambasciata ecuadoriana a londra, un malware del genere che proprio legale non è.
Insomma è un Paese in cui per sopravvivere dobbiamo adattarci e pagare pegno.
Il generale Pollari dalla sua ha la stima di molta stampa e dei gruppi di potere che vi sono dietro.
Il carabiniere citato invece come allevatore e rivenditore di cani nell'ordinanza di mafia capitale non ha potuto nemmeno giovare di difese tanto nobili.
Accontentiamoci.

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