sabato 14 febbraio 2015

Trent'anni dopo




Quando ero ragazzina mi affascinavano quest'omone per di più abruzzese e le battaglie che conduceva.
Era l'epoca che candidava i Toni Negri e le ciccioline.
Ai miei occhi sembrava un eroe perchè andava sempre contro corrente un pò come i grillini di oggi.
Odiava la partitocrazia. Quanto mi impressionava questo parolone.
Ad un certo punto disse che il partito stava per chiudere per mancanza di fondi.
Iniziò il tesseramento a cinquecentomila lire.
Io volevo fortemente quella tessera perchè quando si è giovani si pensa che possedere le cose o anche le persone sia altamente significativo e aiuti ad essere di più o almeno qualcuno.
Ero anche terrorizzata perchè pensavo che veramente il partito radicale avrebbe chiuso.
Così raggranellai poco più di duecentomila lire   e gliele mandai in una busta gialla per posta.
Mi ringraziarono anche, però non mi inviarono la tessera ovviamente perchè non ero arrivata alla quota piena.
Trepidavo in attesa di sapere se veramente il partito avrebbe chiuso i battenti.
Così non fu.
Però ogni anno l'omone chiedeva soldi che sennò il partito avrebbe chiuso.
Quando raggiunsi la maggiore età votai per Craxi.
Mi pareva concreto e in periodo elettorale distribuiva gelati e palloni da calcio.
Il magnum. Te ne davano anche un altro se lo chiedevi ai ragazzi che ti fermavano per strada.

Ieri guardavo Marco Giacinto a Catania che si faceva i selfie con un cartello attaccato al collo assieme  ai vip locali.
Non mi ricordo cosa chiedesse ma ho pensato fosse magari ancora per soldi.
E francamente non mi interessa.
Chi nasce tondo non  muore quadro.
Trent'anni dopo l'omone di Teramo è ancora in giro per chiedere qualcosa.
Di Craxi sono rimasti i figli che non regalano i gelati e manco i palloni.

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