domenica 15 febbraio 2015

L'illusione che il pericolo vero corra su internet

«Il decreto colma un anacronismo – afferma a tempi.it – Il sistema vecchio di reclutamento esiste ancora, ma è stato in parte superato da fenomeni di auto-radicalizzazione e auto-reclutamento, in cui non c’è nemmeno più un reclutatore. Il decreto dà uno strumento alle autorità: magari non servirà a scoraggiare chi vuole partire ma almeno ora le forze di polizia potranno intervenire. Se, come sta realmente accadendo, un soggetto dall’estero fornisce contatti con la Turchia o la Siria a un soggetto in Italia, sebbene quest’ultimo potrebbe sembrare solo una persona passiva che si mette a disposizione, adesso potrà essere controllato ed eventualmente arrestato. Prima non sarebbe stato possibile». tempi.it


Quello che cinicamente alla fine deve interessare di questi soggetti è quanti di essi partiranno e torneranno per compiere attentati .
Molto pochi.
I musulmani occidentali servono alla squadra del califfo per compiere attentati suicidi in Iraq e Siria.
Vengono usati come carne da macello o come poster boys.
Lo zoccolo duro di Daash è costituito dai combattenti che vengono da esperienze decennali in territori come Somalia e Afghanistan.
Ogni giorno leggiamo di giovani francesi o americani e anche inglesi morti sotto le bombe occidentali o in attacchi suicidi ai check point.
Oppure li vediamo nei video di propaganda.
I "vip" come al Shishani o al Adnani quelli cioè che la guerra la fanno per davvero senza bisogno di essere addestrati, sono vivi e vegeti per un motivo.
Sono quelli che assicurano la tenuta sul terreno.
Quelli che stanno aspettando di coinvolgere il nostro esercito in una guerra lunga e sfiancante qualora i nostri governi decidano di piazzare i cosiddetti boots on the grounds per combattere.

Internet come ricordava qualche giorno fa il capo della sicurezza interna norvegese che notava come i suoi connazionali stiano conquistando posizioni di merito nella scalata al vertice di Daash in Siria ed Iraq, diverrà probabilmente importante per stabilire contatti con la madre patria una volta che ci saranno dei gruppi consolidati in zona di guerra.
Per il momento almeno nel nostro Paese è difficile che il reclutamento online del singolo abbia successo anche nel caso del lupo solitario.
Ci potrà essere qualche caso del tipo di quelli del Canada o dell'Australia dove la componente patologica data da un disturbo mentale o dall'isolamento sociale costituisce un mix letale con l'indottrinamento in rete o in ambienti frequentati da fondamentalisti.
Ma in generale il pericolo è altrove.

Bisogna porre attenzione sui foreign fighters di ritorno nei Paesi del maghreb che cercheranno di rovesciare i loro governi e poi di imbarcarsi verso le nostre coste o di lanciare il famigerato missiletto .
Paesi come la Libia dove per il momento c'è un conflitto tra gruppi armati che hanno dato il loro appoggio a Daash costituiscono un pericolo perchè questi cercano di introdursi nelle trattative politiche tra le varie fazioni governative e di opposizione.
In Kurdistan nessuno vuole il ritorno del mullah Krekar dalla Norvegia (in questi giorni di nuovo alla sbarra per minacce contro un connazionale) perchè ha legami con i partiti dell'opposizione.
Elementi jihadisti all'interno di un contesto politico istituzionale come è accaduto per gli houti in Yemen non possono far altro che generare ulteriore confusione e pericolo soprattutto per i Paesi vicini come il nostro.

Lo zoccolo duro che serve ad al Baghdadi nella nostra terra è costituito dai vecchi terroristi o da quelli che loro hanno ispirato così come è accaduto in Francia.
Gli Abu Omar e i mullah Krekar con le loro diramazioni tra l'Europa e il medio-oriente costituiscono ancora il pericolo vero.
Ovvio che nell'era di internet anche loro usino la tecnologia ma gli schemi attraverso i quali agiscono sono vecchi e conosciuti dal nostro anti-terrorismo.
Fare titoloni sull'importanza di internet oltre ad ingrassare i colossi tecnologici che poi alla fine servono a sostenere servizi e polizia finanziariamente, può aiutarli a lavorare in silenzio con poca pressione da sopportare e allora ben venga.
Ma non ci si illuda che un dominio .it sia la chiave di soluzione del problema.


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