mercoledì 14 gennaio 2015

Prestare attenzione e resistere alla tentazione

«Basta disabilitare le chiamate all’estero dal cellulare» 
«Dobbiamo ricominciare a prestare attenzione alle chiamate che riceviamo e non soltanto alle email della casella di posta elettronica», dice ancora Ceccaroli.
focustech

L'attenzione nei confronti delle chiamate e degli sms era andata persa proprio nel periodo in cui iniziò ad imperversare il Wangiri, epoca in cui i dati immagazzinati da un telefono cellulare costituivano solo una piccola frazione del totale.
L'interesse era rivolto tutto alle email che costituendo un deposito quasi infinito erano il bersaglio ideale  per il fenomeno dello spamming.
Con l'avvento di internet e della tecnologia associata ai network, il discorso si è ribaltato e arricchito di ulteriori trabocchetti.

La truffa della chiamata persa o dello squillo unico anche sotto forma di messaggio di testo che avvisa di una vincita sostanziosa è la più indolore tra quelle telefoniche ma anche la più fruttuosa per i criminali.
Ne sono vittime soprattutto i giovani o chi lavora con l'estero, quelli cioè che mossi da curiosità o necessità non possono fare a meno di rispondere o richiamare.
Il singolo utente viene a perdere nella migliore delle ipotesi una manciata di euro mentre gli organizzatori guadagnano milioni.
Nel 2012 la rete mobile della Nigeria rimase vittima di un massiccio attacco che vide almeno cinquantamila utenti rispondere alla chiamata o richiamare.
I Paesi africani sono quelli che soffrono maggiormente i danni di questo inganno perchè le autorità competenti non mettono in atto mezzi di contrasto adeguati come il blocco dei numeri premium e difficilmente esso viene riconosciuto come frode.
Il portavoce della commissione delle comunicazioni nigeriana dichiarò che in fondo nessuno obbliga l'utente a richiamare quindi questi deve farsi carico delle conseguenze.

Quando il Wangiri fu ideato alla fine degli anni 90 in Giappone, le aziende sospettate di essere associate a questa truffa vennero messe su black list in maniera arbitraria visto che le norme non consentivano che ne venissero rese note le identità nè coprivano quel tipo di frode.
Il gestore telefonico NTT Docomo si limitò inizialmente ad organizzare assieme al ministero per il commercio una campagna informativa per spingere gli utenti a non rispondere mai al primo squillo  e successivamente investì quasi dieci milioni di dollari in una serie di misure antispam ma con scarsi risultati.
Aggiunse ai contratti commerciali una clausola che impediva di fare chiamate in numero massiccio.
Nel 2002 la rete di Osaka fu stravolta per quattro ore da una sequenza di 3200 chiamate al minuto.
Furono inoltre immessi in commercio apparecchi che non emettavano alcun suono al primo squillo.
E se il wangiri effettuava una seconda chiamata il numero veniva automaticamente registrato e bannato  dopo addebito del costo.
Il wireless spam include anche messaggi di testo.
Sempre in quegli anni  Docomo ottenne dal tribunale una ingiunzione contro un servizio per cuori solitari che in un'ora aveva inviato quasi un milione di messaggi non richiesti .

Nell'era di internet le frodi diventano più insidiose e spesso al danno si aggiunge la beffa.
Negli ultimi mesi è circolato sui social un messaggio nel quale si sosteneva che rispondendo a quelle chiamate si rischia anche il furto di dati .
A oggi sembrano non esserci conferme su questo punto da parte degli investigatori in tutto il mondo.
Il furto di dati relativi a conti bancari o assicurazioni avviene per via telefonica ma attraverso schemi che prevedono una chiamata in cui l'interlocutore notifica alla vittima una vincita o  un versamento da parte del governo e chiede appunto dati bancari o postali.
Le due truffe comunque sono sempre collegate.
E' vero che i premium numbers colpiscono centinaia di migliaia di numeri contemporaneamente in maniera automatica ma è anche vero che chi risponde è come se dicesse : sono a disposizione.
Un passo ulteriore potrebbe essere quello di memorizzare il suo numero e sfruttarlo per uno scam dal vivo e personalizzato oppure per il solito phishing .

Oltre a seguire il suggerimento del dottor Ceccaroli, per chi può permettersi l'esclusione delle chiamate estere, è consigliabile resistere alla tentazione di rispondere e magari verificare prima su Google se quel numero o per lo meno le prime tre cifre appartengono alla serie di quelli usati per questo tipo di imbroglio.
I forum anti-scam vengono sempre in soccorso, specie quelli dei Paesi anglosassoni che sono di solito i primi ad essere colpiti.



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