«Sono tornato alla ricerca scientifica, non ho tempo per altro – scrive –. Ma per favore lasciatemi aggiungere alcune mie umili osservazioni legate allo stato turbolento del mondo. Le famose tre religioni monoteiste sono religioni di amore. Questo è sicuro. Nel 21º secolo, il concetto di amore è crollato, e questo è il motivo per cui il sistema di valori sia in Oriente che in Occidente affronta seri problemi. Ciò che ha superato l'amore è la lussuria. La soluzione attraverso cui le persone (sia orientali e occidentali) troveranno la pace, almeno a mio modesto avviso, è il paganesimo. È la religione che si adatta all'esistenza di moltitudini di stili di vita personali».
iltirreno
Nelle nazioni musulmane specie moderate, è facile incontrare personaggi del tipo di Furkan Semih Dundar.
Si tratta di rivoluzionari da salotto.
Rassegnati a vivere in un Paese dove nulla cambierà, trascorrono il tempo tra lavoro, studio e incontri con gli amici.
Al caffè o nei forum di discussione virtuali, ogni occasione è buona per prendersela con il proprio governo corrotto, con Israele e gli americani, colpevoli a loro dire dell'immobilità culturale ma soprattutto politica di medio oriente e dintorni.
Si fanno intervistare da reporters without borders, firmano appelli per la libertà di espressione, protestano davanti all'ambasciata americana .
Se necessario fingono di essere un pò allocchi per non dare nell'occhio e non essere segnalati alle autorità competenti.
La polizia segreta li tiene sotto controllo finchè non diventano pericolosi.
Tornano comodi per dimostrare a tutti, occidentali e locali, che in fondo un pò di democrazia c'è.
Se il dissidente da salotto è malleabile lo si mette a libro paga come informatore.
Se dà segni che possa diventare pericoloso, più che espellerlo si fa in modo di trovargli un lavoro all'estero e in silenzio senza che gli amici si allarmino più di tanto.
Nel nostro caso, oltre che tornare utile per lusingare gli americani, l'espulsione di Dundar che ci stava tutta ma in periodi di calma sarebbe passata in assoluta quiete (secondo le cronache sarebbe stato fermato ed espulso un mese fa) ha fatto da vessillo al pacchetto anti-terrorismo del ministro Alfano e da brioche per i turchi.
Giorni fa il capo della sicurezza interna tedesca senza tanti giri di parole ha dichiarato in una intervista che se la Turchia non prende provvedimenti concreti per fermare il traffico di armi e uomini che si sviluppa attorno al proprio territorio, la lotta al terrorismo messa in atto dai Paesi europei sarà opera vana.
Maaßen si può permettere di fare certi discorsi non solo perchè il suo governo non paga riscatti ma perchè ha alle spalle una Angela Merkel che in Europa tiene le redini del potere.
Se fosse saggia capirebbe che l'unica mossa concreta per responsabilizzare la Turchia e costringerla sulla strada del binario unico, è quella di accoglierla finalmente all'interno dell'Unione.
Servirebbe a recidere ponti pericolosi come quelli con Putin e Assad.
La Turchia costituisce anche uno snodo essenziale per il traffico di armi provenienti da e per lo Yemen .
Secondo la stampa yemenita nel 2013 l'attuale ambasciatore turco a Sanaa avrebbe fatto da tramite tra alcune tribù locali coinvolte nel conflitto e fabbricanti di armi ad alta tecnologia.
Quando un cargo proveniente dalla Turchia approdò sulle coste dello Yemen la polizia lo bloccò.
Le tribù reagirono sequestrando tre cittadini europei per forzare il governo a rilasciare le navi.
Difficile credere che Lamberto Giannini e Giovanni Pinto in missione con il ministro Alfano in Turchia pochi giorni fa, abbiano parlato con la stessa determinazione del collega tedesco alle loro controparti.
Non se lo potevano permettere per i legami commerciali che abbiamo con la Turchia e a causa della questione degli intermediari nei rapimenti.
E forse non gli interessava neanche farlo.
Però magari hanno portato sul tavolo questa storiella dello studente picchiatello a futura memoria.
Se la merkel fosse saggia farebbe entrare la turchia in europa per responsabilizzarla e per tagliare ponti pericolosi con putin e assad?
RispondiEliminaMa cosa sta dicendo? Basta entrare in una comunita' di stati per bloccare il traffico di armi? Visione scolastica e macchinosa!!
entrare a far parte di una comunità significa aderire a norme e protocolli ben precisi di carattere finanziario, commerciale, culturale, politico. L'adesione ad un trattato impedisce di tenere il piede in due scarpe così come fa la Turchia.
EliminaLa dimostrazione al di la' di ragionamenti di tipo nominalistico come i suoi è che se bastasse quello da lei descritto non esisterebbe traffico di armi in unione europea,cosa difficile da dimostrare,oltre al fatto che i piedi in due scarpe non solo sono tipici anche dei paesi comunitari ma proprio della politica tutta.La realta' è complessa e non lineare come i protocolli....piu' realismo e meno dogmatica ci vuole!!
RispondiEliminaTenere i piedi in due scarpe come fa la Turchia è ben diverso da come facciamo noi o l'America. Le conseguenze sono molto più pesanti. Non ho detto che sarebbe la soluzione ai problemi o che il traffico verrebbe stroncato totalmente e dall'oggi al domani. Ma sarebbe un ottimo inizio. Creerebbe basi più forti per l'operato delle agenzie di sicurezza che non è poca cosa.
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