mercoledì 10 dicembre 2014

Seminudo alla meta

Nel caso di un 34enne riminese, il ricatto è stato affinato: non più richiesta di denaro per evitare la pubblicazione delle foto e dei video di nudo, ma addirittura una finta accusa per pedofilia.
altarimini

La variante pedofilia ormai è già un classico.

Io è da mesi che lo dico .
Quando non si riesce a contenere un crimine 1) si evolve 2) ci scappa il morto.
Quindi c'è un danno economico e sociale per il sistema Italia.
Pochi giorni fa si è suicidato un signore che era stato ricattato su Facebook ed aveva ceduto.
Si trattava di parecchie migliaia di euro.
Non era chiaro dal resoconto a che punto fossero intervenuti i carabinieri e comunque era la solita questione del server all'estero.

Se per questa vicenda si va a processo e se il riminese deciderà di arrivare fino in fondo, ci avrà rimesso anche più quattrini di quelli della sextortion e dovrà riprendersi da uno stress nervoso non indifferente.
Se poi chiude la sezione di Rimini diventerà anche un problema risistemare le carte dell'iter giudiziario.
Lo dicono i poliziotti della polpost sui social quando fanno il lagno. Mi attengo alle loro verità.
Si faceva prima a prendere sul serio il problema ricatti online e a pensare ad una strategia globale che vada al di là delle chiacchiere nelle scuole.

Ma c'era bisogno di piazzare quella foto sconcia nell'articolo ?


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