domenica 28 dicembre 2014

Ostaggi ingombranti

Poche ore fa l'agenzia di stampa al Sabah ha raccolto la dichiarazione di un funzionario della sicurezza interna yemenita che ha fatto un appello per la liberazione del generale al Marrani.
Si tratta innanzitutto di una prima ammissione dell'avvenuto rapimento ed è anche, oltre che un'accusa diretta agli houti e al loro braccio armato ansarullah, un rifiuto netto a qualsiasi tipo di trattativa.
Il funzionario ha tenuto a specificare che al Marrani è stato chiamato alla direzione di un dipartimento della capitale direttamente dal nuovo capo del PSO e non dal presidente della repubblica come si vociferava.
Si tratta di una sottolineatura importante unitamente a quella che al Marrani lavora per la sicurezza del Paese e non per alcuna forza politica, perchè si è evidentemente capito che il suo rapimento può essere il primo di tanti .

Il PSO è una delle agenzie di sicurezza più controverse del Golfo .
Da sempre dedita a metodi fuori legge e collusa con al qaeda, si tentò di "ripulirla" affiancandole un'altra agenzia finanziata e costruita dagli americani ma con scarso successo vista la situazione non proprio facile da gestire.
Il mese scorso il presidente Hadi ha nominato al vertice un civile ex governatore della regione di Taif, Hamoud Khalid Naji al Soufi (foto) il che dovrebbe contribuire ad una transizione più tranquilla e ad una maggiore affidabilità dell'agenzia.
Con l'appello della scorsa notte e la nomina odierna di un capo di gabinetto presidenziale di provenienza houti, Yahya Zakharia al Shami, si spera probabilmente di frenare una escalation pericolosa.
Un attacco al cuore del PSO può essere foriero di giochi al rialzo rischiosi.
Si vuole evidentemente ribadire con massima trasparenza che l'attuale amministrazione, a differenza della precedente, garantisce la separazione dei poteri dello Stato.
Così facendo si tenta di giocare la carta politica senza rinunciare alla propria autorevolezza.

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