martedì 2 dicembre 2014

Il tempo delle castagne


Matteo Renzi dovrebbe aver capito ormai che il tempo dei giochi è finito.
E che un Paese come l'Italia non può andare avanti a colpi di tweet mattutini e ministre bellocce.
Serve la politica, una strategia.
Se il sottosegretario Minniti e i dirigenti dei servizi si affannano tra una seduta al Copasir e una visita in procura a Palermo e se i capi delle forze dell'ordine e dell'esercito indugiano in comici selfie che sanciscono una spending review ovvia, è per assicurare a lui e al governo quel lasso di tempo necessario a trovare una soluzione all'insegna della stabilità.
Siamo un Paese in crisi di valori e di quattrini.
Peggio della Libia.
Disoccupazione, sindacati, antagonisti, crimini reali e virtuali, uomini e donne che si picchiano e si ammazzano, carceri che scoppiano, famiglie che reclamano di essere riconosciute : una scintilla può generare il caos.

Alla presidenza della repubblica serve una persona competente e fuori dalle vecchie logiche.
In grado di fare da guardiano super-partes.
Vedrei bene Emma Bonino.
Non che sia un'anima pia.
Anche lei c'ha marciato e parecchio, assieme alla vecchia politica.
Però è espressione dell'Italia di oggi.
Le sue battaglie hanno contribuito a creare un Paese stretto nella morsa di mille realtà e contraddizioni.
Può essere la pedina giusta per rigenerarlo.
Comunque sia, non abbiamo bisogno di un presidente fantoccio utile solo a parare i colpi di un governo incompetente.
E' un concetto che Renzi e i suoi interlocutori devono tenere bene a mente.

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