quello che frega è la ripetitività, perché ogni abitudine è l’anticamera della rovina
giuliano tavaroli il tempo
Tavaroli è il mio replacement per il vecchio google reader che non c'è più.
Lo seguo sui social perchè mi risparmia un sacco di tempo visto che legge e condivide articoli su questioni che interessano anche me.
E anche lui è espressione di quella ripetitività insidiosa di cui parla nell'intervista.
Da Memri agli articoli su antibiotici e api, viene fuori il profilo di una persona geniale con tutti i suoi limiti.
Sorge spontaneo chiedersi :
può la ripetitività o un'azione specifica da sola, costituire un atto d'accusa incontrovertibile ?
In uno dei casi seguiti e persi da Joe Tacopina, che fu tra l'altro in seguito accusato di imperizia ma senza successo dalla sua ex cliente, c'era questa infermiera accusata di aver ammazzato il marito dopo che costui era uscito in macchina per un viaggio.
Se ne ritrovò il corpo fatto a pezzi e chiuso in una valigia a poca distanza da casa.
Tra le varie prove portate dalla pubblica accusa vi era una ricerca su google effettuata sul computer di lui, che tra l'altro era anche protetto da password, su alcune pratiche legate al tipo di omicidio.
Per il pubblico ministero che si diceva anche sicuro del fatto che l'omicidio avesse avuto luogo proprio in casa, questa prova era talmente importante da annullare l'evidenza : in salotto nè in nessuna altra camera della residenza della coppia mai fu trovata una singola goccia di sangue.
anche perché, se raccolti e interpretati in modo corretto i dati sono incontrovertibili
E' quello che preoccupa del data retention specie qui in Italia .
In mano a chi vanno quei dati e si tratta di gente in grado di raccoglierli ed interpretarli in maniera corretta ed incontrovertibile ?
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