lunedì 17 novembre 2014

Oh capitano

Contrariamente a quanto accaduto per Vallisa, dalla libia non si riesce ad ottenere alcun dettaglio sul rilascio di Salviato.
L'unica notizia disponibile è che dopo il rapimento sarebbe stato spostato a Derna.
Probabilmente i resoconti giornalistici sono stati resi difficili dal fatto che gli scontri nella capitale e dintorni si sono intensificati.
E forse a questo rilascio hanno lavorato maggiormente i funzionari italiani mentre per Vallisa si sono dati da fare i politici locali, sindaco di Zuwarah in testa.

L'agenzia France-presse libica ripresa da un pò tutti i media del posto e arabi, ha posto l'accento su come le cifre pagate per gli ostaggi ci mettano in cattiva luce con gli alleati soprattutto Inghilterra e America.
Premesso che Obama e Cameron hanno fatto danni maggiori di noi in giro per il mondo, bisogna tenere in considerazione che in un momento difficile come questo devono rendere conto del loro operato agli elettori e il nostro comportamento potrebbe appunto finire sotto una lente di ingrandimento ingombrante.
Sorge spontanea la domanda anche alla luce della liberazione da parte delle forze speciali tedesche dell'ostaggio in Pakistan :
non potremmo limitare i pagamenti e tentare operazioni di salvataggio assieme alle forze di polizia locali ?
In fondo in libia siamo di casa.
Oltre al danno di immagine che potrebbe ripercuotersi sui rapporti con gli alleati c'è quello economico.
Mi si perdoni il cinismo necessario ad un'analisi approfondita ma nel giro di tre giorni abbiamo messo in moto due falcon.
Non si poteva fare diversamente ?
Non credo che le testimonianze rese all'autorità giudiziaria libica e italiana avessero scadenze precise e di sicuro i funzionari italiani sapevano che Salviato sarebbe stato liberato da lì a poco.

Facciamo un plauso a tutti e speriamo che Manenti risolva anche gli altri casi.
Un pensiero va a Giovanni Lo Porto.
Un uomo che ama il Pakistan e i suoi abitanti deve essere persona di gran cuore.
Capitano portacelo a casa.

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