L’uomo, racconta la farmacista, nel frattempo aveva raggiunto il taxi, dando l’ ordine di ripartire. «Sono state le mie urla a insospettire il tassista. Che ha bloccato l’auto. I due hanno fatto per scappare, il tassista ha bloccato lei, ma nel frattempo lui ha preso a minacciarmi di nuovo con il cutter, spingendo il tassista a mollare la presa per venirmi in aiuto. Quanto è bastato per farli dileguare. Spero che li prendano. Ma tanto è uguale: qualche giorno di fermo e sarebbero di nuovo liberi. Per questo la soluzione non può che essere una maggiore presenza e controllo da parte del Comune».
carlino bologna
Ho frequentato alcuni corsi universitari assieme al marito della dottoressa.
Un medico che prese una seconda laurea in farmacia appunto per lavorare nell'esercizio della moglie.
Ammirevole visto che di solito i coniugi tendono ad essere assunti come commessi e dispensano anche farmaci pur non potendolo fare.
E' una persona molto calma ed equilibrata e non dubito che lo sia anche lei.
Però sembra approfittare dell'occasione per fare un comizio anti-Merola che a Bologna è ormai un classico.
Conosco quell'area molto bene per averci abitato e all'epoca la criticità principale era rappresentata dallo spaccio di droga attorno all'ospedale maggiore.
In questo caso il problema pare più di natura investigativa che sociale.
Quell'angolo è molto esposto ma non solo alla micro-criminalità.
Ci sono svariati negozi nelle strade interne adiacenti.
E' difficile scappare velocemente a causa del traffico sulla via Emilia.
I Savi fecero una rapina in una banca di fronte alla vicina coop e fuggirono senza problemi per un colpo di fortuna o perchè studiarono a fondo la zona.
L'escamotage del taxi è stato quasi geniale.
Le vie di fuga migliori vanno cercate a piedi.
Spesso le farmacie sono vittime di seriali.
Mia sorella ne fu colpita per alcuni mesi finchè i carabinieri scoprirono una minibanda che agiva in quella fascia.
Qualche approfondimento investigativo potrebbe risultare provvidenziale.
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