sabato 26 luglio 2014

Mirati

La nomina conferma quindi l’impegno del governo nella scelta di profili professionali ‘mirati’, in grado di rispondere alle nuove sfide per la sicurezza che l’intelligence deve affrontare negli scenari internazionali.
analisidifesa


Da altre fonti giornalistiche invece arriva notizia del probabile spostamento del generale Giuliani dal comando di Milano alle scuole dell'Arma.
Il che confermerebbe la volontà da parte del generale Gallitelli di continuare a rimanere al vertice dell'Arma in attesa di salire un gradino ulteriore.
La destinazione più logica sarebbe il Dis o anche l'Aisi.

Le posizioni ai vertici dell'Aise hanno un compito in fondo facile.
Buona capacità di analisi, esperienza a livello internazionale e un ampia gamma di contatti, sono il minimo indispensabile per portare a casa risultati soddisfacenti.
Il resto è in mano al governo che deve valutare la situazione economica e politica globale per poi agire negli interessi dell'Italia.
Vengono in soccorso la rete diplomatica e le aziende.
Insomma Manenti e Caravelli potrebbero anche cominciare a programmare come trascorrere gli anni della pensione.

Per l'Aisi e la direzione generale dell'agenzia il discorso è differente e alquanto complesso.
Le dinamiche che le animano sono sotto lo scrutinio attento del cittadino medio che poco si occupa di questioni estere ma si rende conto degli effetti della crisi che attanaglia l'Italia e di quanto sia importante la messa in sicurezza del Paese,  ma soprattutto di quanto essa dipenda dal potere politico.
Le polemiche degli ultimi mesi attorno alla polizia, la maggioranza di governo costruita su alleanze fragili e gli sviluppi recenti di inchieste che hanno visto protagonisti più o meno indiretti, componenti importanti di guardia di finanza e servizi, di certo non rassicurano la popolazione.
Ulteriori movimenti legati a vecchie logiche non farebbero altro che rafforzare maggiormente la sensazione di vivere in un Paese dove l'interesse personale conta molto di più che stare al servizio della gente.
La presenza inoltre di ministri e politici inesperti sottolinea il bisogno di un interlocutore all'Aisi in grado di traghettare il governo verso soluzioni ottimali.
Qualcuno che come il generale Manenti, conosca bene gli ingranaggi della macchina.
Il Marco Mancini che leggende giornalistiche a parte, raccoglie consensi tra  politici di ogni sponda e molti colleghi, e che al processo che lo ha visto protagonista è riuscito a ritagliarsi uno spazio a parte, rispetto a quello che almeno sulla carta era il suo capo, potrebbe essere una soluzione migliore dei soliti Gallitelli e Cavaliere.






Foto logo da sito web sicurezza nazionale

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