
Continua la serie di notizie circa atrocità e nefandezze commesse dall'Isil in Iraq.
L'ultima sarebbe la distruzione della moschea dove si pensa sia sepolto il profeta Giona a Mosul.
Essendosi trasformato in luogo di culto, concetto estraneo alla nostra tradizione religiosa, Abu Bakr ne avrebbe ordinato l'abbattimento.
Comportamento in linea con l'immagine radicale che abbiamo di lui e dei suoi uomini.
Il quadro sarebbe perfetto se non fosse che già le foto di chiese cristiane date per distrutte, si sono alla fine rivelate un falso in quanto provenienti dall'Egitto.
Si smonta sempre più la storia dell'infibulazione.
La responsabile delle nazioni unite in Iraq si è detta stupita in quanto sarebbe una novità per quelle aree .
La pratica dell'fgm è diffusa soprattutto nel nord africa.
E giornalisti ed abitanti della zona smentiscono di aver letto il comunicato, tantomeno di avere notizie dirette al riguardo.
Si chiedeva Orlando Sacchelli de il giornale, che continua a seguire la vicenda e che sembra distaccato dai soliti toni islamofobi tipici di quella pubblicazione, che differenza faccia se alcune di queste storie sono finte.
Che tanto i modi dell'Isis sono noti e non spostano più di tanto la sostanza.
Beh la differenza è grande.
Innanzitutto parliamo di una guerra.
Quindi un certo grado di violenza è purtroppo legittimo.
Fossi in lui verificherei anche la foto della crocifissione presa da un blog presumibilmente specializzato in materia tra i tanti che spuntano come funghi ultimamente.
Il problema è che pare che l'esercito dell'Iraq e del Levante non stia effettivamente incontrando molte difficoltà a farsi accettare dalla gente.
Resoconti dettagliati di chi si trova sul posto raccontano di patti di alleanza stretti con molta facilità con i capitribù che li preferirebbero al governo in carica.
A questo punto potrebbe essere una bufala anche la storia della tassa islamica imposta con un ultimatum "convertitevi o pagate oppure vi uccidiamo".
Il profeta Mohammad non l'ha mai messa in questi termini.
Si è sempre rivolto ai suoi interlocutori con il massimo rispetto.
Il sospetto che avevo inizialmente, e che cioè almeno in Iraq e dintorni Isil e Isis stanno riscuotendo molto successo, potrebbe essere concreto.
Se teniamo conto che in Siria sarebbero la spalla del presidente, allora la situazione è grave.
Il consenso delle tribù più grandi e l'alleanza in Siria, consentirebbero un'unificazione con conseguente formazione di un unico grande stato che poi gli permetterebbe di portare la guerra oltre i confini.
Quello che probabilmente stanno tentando di fare Sauditi e Giordani che sarebbero i più colpiti da questo allargamento del fronte, è la realizzazione di una massiccia campagna mediatica tesa a screditare Abu Bakr e i suoi.
D'altro canto l'America continuerà a finanziare ed armare il nusra front e a tentare di tenere fuori dal conflitto l'Iran.
Ecco perchè una campagna a discredito ha un ruolo centrale nell'operazione.
In Italia invece, potrebbe essere stata usata dai servizi di informazione per spingere Renzi ad adottare misure più incisive che li aiuterebbero ad agire con maggiore forza.
Si spiega il perchè la bufala in fondo si è sviluppata da noi.
Foto Arabnews
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